I candidati a Miglior film: "Il ritorno di Casanova" di Gabriele Salvatores

I candidati a Miglior film: "Il ritorno di Casanova" di Gabriele Salvatores

Schnitzler, Salvatores, Festa Campanile e la vanità offesa

I candidati a Miglior film: "Il ritorno di Casanova" di Gabriele Salvatores
Il Ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores è un film sul tempo che passa e sulla vanità. Racconta la storia di Leo Bernardi, un noto  regista, che decide di confrontarsi con un film ispirato al "Ritorno di Casanova" di Arthur Schnitzler.

Durante la lavorazione del film, però, si rende conto di quanto il personaggio del Casanova invecchiato e ormai quasi del tutto privato della sua arma più forte, la seduzione, gli assomigli. Anche lui, infatti, si innamora di una ragazza più giovane che però non ricambia la sua attrazione.Questo lo porta ad affrontare una profonda crisi, prima che creativa, umana.

Con un cast di eccezione (Servillo, Bentivoglio tra gli altri), a detta dello stesso Salvatores questo è il suo film della maturità, quello forse più personale:

Questo è il primo film in cui parlo un pochino di me, ci metto dentro un po' di paure, ansie, dubbi, domande. E’ un film che stava nella mia testa e nel cuore da tempo, sin dagli inizi a teatro. Allora avevo riflettuto sul tema del doppio, dato anche dal fatto che Schnitzler e Freud erano amici. Questo tema, infatti, mi ha sempre colpito a tal punto che il primo spettacolo che ho fatto al teatro dell'Elfo era Faust. Andando avanti, poi, ho scoperto quello del passaggio del tempo, penso che sia uno dei romanzi più crudeli sul tale argomento. Schnitzler, per esempio, s’inventa una scena con un duello tra i due rivali completamenti nudi, un corpo flaccido e uno giovane. Casanova, così, come dice Fabrizio Bentivoglio  nel film, realizza di essere vecchio solo quando vede sé stesso, giovane, morto per terra.

"La novella Il ritorno di Casanova mi girava nella testa e nel cuore dai tempi del teatro” continua il regista”  l'avevo letta con interesse per il tema del doppio. Arthur Schnitzler – l’autore - e Freud erano amici. Poi, andando avanti nel tempo, ho scoperto nella novella il concetto del passaggio del tempo. Come dice Servillo: è uno dei romanzi più crudeli sul passare del tempo, così il suo personaggio s’inventa un duello tra Casanova e il giovane tenente e lì Casanova realizza di essere vecchio solo quando morto a terra” 

Ma non è la prima volta che questo racconto viene portato al cinema o in televisione. Già nel 1992 nella versione francese diretta da Édouard Niermans a vestire i panni di un invecchiato e malinconico Casanova, ci aveva pensato Alain Delon.

Mentre nel 1978 un’adattamento di Piero Chiara e la regia di Pasquale Festa Campanile, fu trasmesso dalla rai, in due puntate.