I candidati a Miglior film: "Rapito" di Marco Bellocchio
La storia d'Italia fra pubblico e privato
Racconta la storia vera di Edgardo Mortara, un bambino di sette anni appartenente a una famiglia borghese ebraica di Bologna che nel 1858 venne rapito dai soldati di Papa Pio IX per essere convertito ed educato alla fede cattolica nella Roma pontificia. I genitori, spalleggiati da un'opinione pubblica sempre più insofferente verso il potere temporale della Chiesa negli anni dell'Unità d'Italia, faranno di tutto per riavere il loro bambino ma la lotta con il potere temporale della Chiesa romana si rivelerà molto più complicata del previsto.
Proprio in questo solco si muove la serie televisiva che Bellocchio ha realizzato per Rai uno l’anno scorso Esterno Notte, che racconta i terribili giorni del rapimento Moro incrociando il dramma personale dei protagonisti alla riflessione sui cosiddetti anni di piombo. Ed è interessante che il regista torni sul tema del rapimento dopo aver raccontato per ben due volte quello di Aldo Moro.E’ una storia terribile , tanto che Steven Spielberg per primo se ne interessò, e che ricalca alcune tematiche care a Marco Bellocchio. Il regista ferrarese, infatti, spesso parte da episodi reali che raccontano una dimensione individuale, privata e fortemente emotiva per arrivare però ad abbracciare pezzi interi di storia italiana.
Lo stesso Bellocchio dice:
Entrambi i rapimenti hanno a che fare con una forma di cecità, quella ideologica dei brigatisti, certi che avremmo avuto una società comunista guidata da un partito rivoluzionario della classe operaia, e quella di Pio IX, convinto che non si potesse liberare il bambino perché dopo il battesimo si è cristiani per sempre. Da qui il suo “Non possumus”, che inizialmente avrebbe dovuto essere proprio il titolo del film.
Nel video il primo episodio della serie, disponibile su Rai Play a questo link: https://www.raiplay.it/programmi/esternonotte