"Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta" di Gianluca Jodice
Al cinema dal 21 novembre
Merletti, parrucche, feste, Versailles...niente di tutto ciò è in questo film. C’è il lato oscuro invece, il rovescio della medaglia: celle buie, violenze, sofferenza e fine. il film racconta un passaggio che nessuno ha mai raccontato...
Gianluca Jodice
Girato in Piemonte, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, nei luoghi delle residenze sabaude - dalla Reggia di Venaria Reale alla Palazzina di Caccia di Stupinigi - Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta racconta i mesi a cavallo tra la fine del 1792 e il 1793 in cui i reali di Francia Luigi XVI di Borbone e Maria Antonietta, con i loro due figli rimasero prigionieri in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati.
Un tempo breve e condensato, dove tutte le maschere caddero: quella dei due reali come figure pubbliche e private e quelle della Storia che voltòdefinitivamente pagina della monarchia francese
Una scena del film "Le déluge" © Fabio Lovino
Diretto da Gianluca Jodice e sceneggiato da Filippo Gravino e dallo stesso Jodice, Le déluge non vuole essere l'ennesimo film storico sulla Rivoluzione francese e sui profondi cambiamenti politici che ne derivarono. Nell'intenzione degli autori infatti c'era raccontare piuttosto "un'apocalisse intima", quella dei suoi protagonisti. La prigionia, le vessazioni dei carcerieri, lo spettro della ghigliottina che avrebbero cambiato radicalmente Luigi e Maria Antonietta, trasformando la loro natura e i loro reciproci sentimenti.
Il re, prima della fine, riuscirà a guardare dentro la propria fragilità e darsi una morte da vero re, davanti allo stupore e al rispetto anche dei suoi carcerieri. Maria Antonietta passerà dallo spirito adolescente e sprezzante a quello di una madre capace di proteggere i propri figli e di una moglie presente e risoluta di fronte al suo tragico destino
L'attore Guillaume Canet nel ruolo di Luigi XVI © Fabio Lovino
Il film si divide in tre atti: gli dei, gli uomini, i morti, triade che riconduce idealmente alle tre età dell'uomo per ribadire l’aspirazione a mettere in scena la condizione umana, il percorso su questa terra di ogni uomo: nascita, ascesa, caduta.
Il primo atto è ambientato in un enorme salone dove i rivoluzionari hanno provvisoriamente sistematoalla meno peggio i reali. Qui ci sono ancora gli Dei, ovvero il re e la regina in arresto, che conservanoancora i loro titoli e i loro simboli. La messa in scena sarà come l’ultimo dipinto del ‘700, la macchina da presa riprenderà sinuosamente le residue ritualità e dinamiche regali. Nel secondo atto ci spostiamo nelle anguste e sporche celle dei piani superiori del castello. La situazione generale subisce un veloce tracollo. Lo stile sarà più secco, violento, la macchina da presa più nervosa,vicina al respiro e alla sofferenza dei protagonisti, spogliati ormai di tutti i loro privilegi e diventati uomini comuni. Il terzo atto è l’atto della morte. Tutto è più sussurrato, cupo, riflessivo. È sparita la violenza, la contrapposizione monarchia/rivoluzione, anzi una strana e naturale vicinanza si instaura tra le parti fino ad ora contrapposte, e il linguaggio si fa più spoglio, essenziale, fatto di primi piani e di dettagli. È la fine.
Gianluca Jodice
Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno 2024, è una coproduzione Italia - Francia, una produzione ASCENT FILM con RAI CINEMA e ADLER in Coproduzione con QUAD. Nel cast, Guillaume Canet e Mélanie Laurent nei panni di Luigi XVI e Maria Antonietta, Aurore Broutin, Hugo Dillon, Tom Hudson, Roxane Duran, Anouk Darwin Homewood, Vidal Arzoni e Fabrizio Rongione. Notevoli la fotografia di Daniele Ciprì e i costumi di Massimo Cantini Parrini.
Gli attori Guillaume Canet e Mélanie Laurent nei panni di Luigi XVI e Maria Antonietta © Fabio Lovino
La foto di copertina è di © Fabio Lovino. Nel video il trailer del film.