Anne Bancroft, dal Bronx a Hollywood passando per l'Actors Studio
L'attrice, di origini lucane, nasceva 90 anni fa
Il 17 settembre 1931 nel Bronx, quartiere povero e malfamato di New York, figlia di immigrati dalla Lucania, nasce Anna Maria Louisa Italiano che poi, con il nome d'arte di Anne Bancroft, diventerà una delle più quotate attrici della sua generazione. Sono passati 90 anni dal quel giorno e 16 dalla sua scomparsa (per un tumore a 73 anni) ma il suo fascino è rimasto inalterato, fissato per sempre su decine e decine di pellicole. L'energia espressiva, tutta mediterranea, usata con grande sapienza, le ha permesso di interpretare con la stessa intensità ruoli drammatici e ruoli brillanti. Il metodo di recitazione appreso all'Actors Studio e l'esperienza maturata in teatro hanno fatto la differenza nella sua formazione di attrice.
Teatro, televisione e finalmente il cinema. Hollywood la tiene a battesimo con la pellicola La tua bocca brucia (1952) di Roy Ward Baker, protagonisti Marilyn Monroe e Richard Widmark. Un'esordio di tutto rispetto. Come quello sul palcoscenico di Brodway nel 1958 con lo spettacolo Due sull'altalena di William Gibson, dove recita fianco a fianco con Henry Fonda e per cui si guadagna un Tony Award. L'anno seguente è di nuovo a teatro, in un dramma, sempre di Gibson, ambientato alla fine dell'Ottocento. La storia di Anna dei miracoli è quella di un'insegnante che cerca, con modi non sempre ortodossi, di aiutare una bambina sordo-cieca ad uscire dal suo isolamento. La trasposizione cinematografica del 1962, firmata dal regista Arthur Penn, vede Ann Bancroft ripetere, dietro una telecamera, la brillante prova data nella pièce. L'interpretazione viene premiata nel 1963 con l'Oscar alla miglior attrice e un BAFTA all'attrice internazionale dell'anno.
Un secondo BAFTA arriva per Ann l'anno successivo, nel 1964, quando gira, insieme ai colleghi Peter Finch e James Mason, il film di Jack Clayton Frenesia del piacere. Tratto da un romanzo di Penelope Mortimer, adattato per il cinema da Harold Pinter, la pellicola viene presentata in concorso al 17º Festival di Cannes e la Bancroft vince anche lì il premio per la miglior interpretazione femminile.
Le sue donne, anticonformiste e piene di carattere, attraversano i tumultuosi anni Sessanta, sopravvivendo all'ambiguità che tiene in bilico un'intera generazione: la crisi del tradizionale ruolo femminile della moglie e della madre e un forte desiderio di ribellione. Ann Bancroft le porta nelle sale cinematografiche con la disinvoltura di una grande interprete. Chi non la ricorda nei panni di Mrs Robinson, la quarantenne forte e inquieta che seduce il giovane e goffo Dustin Hoffman ne Il laureato (1967)? Per non smentire la sua straordinaria versatilità, l'anno prima era stata una missionaria molto sui generis in Missione in Manciuria, l'ultimo film girato da John Ford.
I ruoli comici arrivano per la Bancroft con il matrimonio. Quando sposa Mel Brooks, suo secondo marito, lui la vuole al suo fianco in tre pellicole mitiche: dal cameo in Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) a L'ultima follia di Mel Brooks (1975) ed Essere o non essere, dove sono diretti entrambi da Alan Johnson (1983).
Degli anni successivi ricordiamo altri successi come Agnese di Dio (1985) di Norman Jewison dove veste i panni di una suora, o Una finestra nella notte (1986) di Tom Moore, oppure Due vite, una svolta (1977), film di Herbert Ross, sentimentale e commovente, dove la Bancroft è una ballerina che dopo anni riannoda una relazione profondamente conflittuale con la vecchia amica Shirley MacLaine. Ma soprattutto, nel 1980, la Miss Madge Kendall del capolavoro di David Lynch The Elephant man, la vicenda del ragazzo deforme ambientata nell'Inghilterra vittoriana. E ancora: la tenera e combattiva Edna Edison in Prigioniero della seconda strada (1975) di Melvin Frank in coppia con Jack Lemmon e l'altezzosa baronessa tedesca in Hindenburg (1975) di Robert Wise.
Negli anni Novanta, insieme a frequenti apparizioni in produzioni televisive anche italiane, dal Gesù di Nazareth (1977) di Franco Zeffirelli, al Marco Polo (1982) di Giuliano Montaldo, fino a La primavera romana della signora Stone (2003) di Robert Allan Ackerman, Ann Bancroft ha rappresentato con grande professionalità personaggi di secondo piano, soprattutto madri come in Malice - Il sospetto di Harold Becker, A casa per le vacanze di Jodie Foster; Tentazioni d'amore (2000) di Edward Norton.
La sua ultima apparizione sul grande schermo la impegna in un piccolo ruolo nel film di David Mirkin Heartbreakers -Vizio di famiglia (2001), interpretato da Sigourney Weaver e Jennifer Love Hewitt.
Teatro, televisione e finalmente il cinema. Hollywood la tiene a battesimo con la pellicola La tua bocca brucia (1952) di Roy Ward Baker, protagonisti Marilyn Monroe e Richard Widmark. Un'esordio di tutto rispetto. Come quello sul palcoscenico di Brodway nel 1958 con lo spettacolo Due sull'altalena di William Gibson, dove recita fianco a fianco con Henry Fonda e per cui si guadagna un Tony Award. L'anno seguente è di nuovo a teatro, in un dramma, sempre di Gibson, ambientato alla fine dell'Ottocento. La storia di Anna dei miracoli è quella di un'insegnante che cerca, con modi non sempre ortodossi, di aiutare una bambina sordo-cieca ad uscire dal suo isolamento. La trasposizione cinematografica del 1962, firmata dal regista Arthur Penn, vede Ann Bancroft ripetere, dietro una telecamera, la brillante prova data nella pièce. L'interpretazione viene premiata nel 1963 con l'Oscar alla miglior attrice e un BAFTA all'attrice internazionale dell'anno.
Un secondo BAFTA arriva per Ann l'anno successivo, nel 1964, quando gira, insieme ai colleghi Peter Finch e James Mason, il film di Jack Clayton Frenesia del piacere. Tratto da un romanzo di Penelope Mortimer, adattato per il cinema da Harold Pinter, la pellicola viene presentata in concorso al 17º Festival di Cannes e la Bancroft vince anche lì il premio per la miglior interpretazione femminile.
Le sue donne, anticonformiste e piene di carattere, attraversano i tumultuosi anni Sessanta, sopravvivendo all'ambiguità che tiene in bilico un'intera generazione: la crisi del tradizionale ruolo femminile della moglie e della madre e un forte desiderio di ribellione. Ann Bancroft le porta nelle sale cinematografiche con la disinvoltura di una grande interprete. Chi non la ricorda nei panni di Mrs Robinson, la quarantenne forte e inquieta che seduce il giovane e goffo Dustin Hoffman ne Il laureato (1967)? Per non smentire la sua straordinaria versatilità, l'anno prima era stata una missionaria molto sui generis in Missione in Manciuria, l'ultimo film girato da John Ford.
I ruoli comici arrivano per la Bancroft con il matrimonio. Quando sposa Mel Brooks, suo secondo marito, lui la vuole al suo fianco in tre pellicole mitiche: dal cameo in Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) a L'ultima follia di Mel Brooks (1975) ed Essere o non essere, dove sono diretti entrambi da Alan Johnson (1983).
Degli anni successivi ricordiamo altri successi come Agnese di Dio (1985) di Norman Jewison dove veste i panni di una suora, o Una finestra nella notte (1986) di Tom Moore, oppure Due vite, una svolta (1977), film di Herbert Ross, sentimentale e commovente, dove la Bancroft è una ballerina che dopo anni riannoda una relazione profondamente conflittuale con la vecchia amica Shirley MacLaine. Ma soprattutto, nel 1980, la Miss Madge Kendall del capolavoro di David Lynch The Elephant man, la vicenda del ragazzo deforme ambientata nell'Inghilterra vittoriana. E ancora: la tenera e combattiva Edna Edison in Prigioniero della seconda strada (1975) di Melvin Frank in coppia con Jack Lemmon e l'altezzosa baronessa tedesca in Hindenburg (1975) di Robert Wise.
Negli anni Novanta, insieme a frequenti apparizioni in produzioni televisive anche italiane, dal Gesù di Nazareth (1977) di Franco Zeffirelli, al Marco Polo (1982) di Giuliano Montaldo, fino a La primavera romana della signora Stone (2003) di Robert Allan Ackerman, Ann Bancroft ha rappresentato con grande professionalità personaggi di secondo piano, soprattutto madri come in Malice - Il sospetto di Harold Becker, A casa per le vacanze di Jodie Foster; Tentazioni d'amore (2000) di Edward Norton.
La sua ultima apparizione sul grande schermo la impegna in un piccolo ruolo nel film di David Mirkin Heartbreakers -Vizio di famiglia (2001), interpretato da Sigourney Weaver e Jennifer Love Hewitt.