Adriana Cavarero. Nonostante Platone
Le figure femminili nella filosofia antica
Penelope, Demetra, Diotima sono solo alcuni dei nomi delle protagoniste del libro di Adriana Cavarero, Nonostante Platone. Le figure femminili nella filosofia antica. Intervistata al "Kum! Festival" di Ancona, la Cavarero spiega perché la sua scelta è caduta su figure femminili irriducibili e per alcuni versi incomprensibili che ci consentono una seconda lettura dei testi classici.
Su Penelope, Omero ci lascia tracce di alcuni aspetti che sono abbastanza incredibili, come il trucco di fare e disfare la tela che è poco verosimile che possa durare dieci anni, come quando, a differenza del porcaio, della nutrice e del cane, Penelope, la sua sposa fedele, non riconosce Ulisse, che si era introdotto in casa sotto le sembianze di un mendicante, nemmeno quando Ulisse stesso si palesa. Sono piccoli segnali lasciati da Omero che ci danno modo di pensare il femminile diversamente: Penelope aveva conquistato uno spazio di libertà e di autonomia con il marito lontano, teneva in scacco il potere a Itaca e non voleva rinunciare immediatamente a questo spazio con il ritorno improvviso del marito. Forse fingeva di aspettarlo, avendo trovato il modo di vivere a Itaca senza il controllo maschile.
Un’altra protagonista del libro è la famosa servetta di Tracia che prende in giro Talete caduto in una buca per guardare il cielo che, divenuta un simbolo dell’ignoranza, in realtà è la tipica figura femminile che, essendo vicina alla vita concreta e al vivere bene, prende in giro il filosofo per la sua astrattezza.
Adriana Cavarero è professoressa di Filosofia politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Verona. Tra le fondatrici del pensiero della differenza sessuale, nelle sue ricerche ha fatto emergere le irrisolte questioni di genere nella tradizione filosofica. Le sue riflessioni vertono, da un lato, sul significato della narrazione e dell'espressione vocale nella costituzione dell'identità e, dall'altro, sulle pratiche di violenza collettiva legate alle trasformazioni della guerra contemporanea. Tra le sue opere: Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica (Roma 1990); Corpo in figure. Filosofia e politica della corporeità (Milano 1995); Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione (Milano 1997); A più voci. Filosofia dell'espressione vocale (Milano 2003); Orrorismo, ovvero della violenza sull'inerme (Milano 2007); Inclinazioni. Critica della rettitudine (Milano 2013).