Carlo Maria Martini, profeta del Novecento
Pro veritate adversa diligere
Carlo Maria Martini è stato importante come un Papa, più di un Papa. Ci sono stati momenti della Storia della Chiesa Italiana, come dopo la morte di Giovanni Paolo II, in cui sembrò che potesse diventare Pontefice, ma poi si trovarono soluzioni diverse e Papa non lo divenne mai.
Ma per una parte di italiani, per una parte di cattolici, di ferventi cattolici, quel gesuita, biblista, grande studioso, cardinale di Milano e pastore di Milano in uno dei momenti più difficili della storia del Paese, alla fine del ‘900, la stagione di Mani Pulite, i tormenti di quella che era stata definita la capitale morale del nostro Paese, Martini fu il punto di riferimento, non solo della città, ma in qualche modo dell’Italia intera.
Si parte dai primi passi del Cardinale Martini come arcivescovo di Milano, la Diocesi più grande del mondo, fino ad arrivare a Gerusalemme dove si ritira alla fine del suo ministero pastorale per dedicarsi allo studio della Bibbia. Martini, profeta del Novecento, anticipa in anni lontani i temi di frontiera della Chiesa del nuovo millennio.
Il motto del cardinale Martini era Pro veritate adversa diligere - afferma padre Carlo Casalone, Presidente della Fondazione Carlo Maria Martini, che ha collaborato alla realizzazione della puntata - cioè affermare la verità anche quando non torna a proprio vantaggio…
Ma il motto indica anche come l’ascolto profondo e attento delle ragioni di chi appare in prima battuta avversario sia determinante nella ricerca della verità, di cui il dialogo è quindi parte costitutiva.
Ma prima del Martini pastore, c’è il Martini gesuita e teologo: il racconto della sua vita torna indietro agli anni del Concilio Vaticano II, con le parole di Padre Bartolomeo Sorge, e al periodo del suo rettorato al Pontificio Istituto Biblico, con Padre Pietro Bovati: Padre Martini veniva considerato nel mondo cattolico il grande esperto della critica testuale del Nuovo Testamento… Aveva nei confronti della Bibbia un rapporto di intimità. Non si tratta semplicemente di un settore delle scienze sacre, che lui ha coltivato in tanti anni della sua vita: la Bibbia era per lui, come diceva il Concilio, l’anima … era necessario per lui che questa parola ispirasse la vita, diventasse davvero un messaggio profetico che mette in cammino gli uomini.
Il documentario è arricchito da interviste a persone che l’hanno conosciuto nella Diocesi di Milano come Mons. Giovanni Giudici, Vicario Generale dal 1991 al 2002, Mons Roberto Busti, suo portavoce dal 1981 al 1991, Silvia Landra della Casa della Carità e Padre Guido Bertagna. Altri spunti biografici inediti sono suggeriti da Ferruccio De Bortoli, dalla professoressa Maria Cristina Bartolomei e dai suoi familiari oltre che da immagini, fotografie provenienti dall’Archivio della Fondazione Carlo Maria Martini e della famiglia Martini. Il tutto è letto attraverso i contributi video delle Teche Rai.
Carlo Maria Martini profeta del Novecento, di Antonia Pillosio e Giuseppe Sangiorgi, per la serie Italiani