Erasmo da Rotterdam e la guerra

Come aquile assetate di sangue

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        Eugenio Garin (1909 - 2004), storico della filosofia, affronta il tema della pace e della guerra in Erasmo da Rotterdam (1466 - 1536). 

        Erasmo è il compilatore di un’opera che, a mio parere, è ancora straordinaria come gli Adagia. […] In un’Europa sconvolta dalle guerre e in un’Europa che si andava sempre più profondamente dividendo sul piano religioso, Erasmo ha combattuto per la pace tra i popoli. Pace politica e, ancor prima, pace religiosa.
        Eugenio Garin

        Gli Adagia (proverbi e detti provenienti dalla cultura classica, raccolti, commentati e interpretati da Erasmo) trattano della pace in Europa nei suoi aspetti religiosi e politici. Erasmo ha scritto sulla pace soprattutto dopo aver visto, durante il suo viaggio in Italia, il Papa promuovere la guerra. Nel frammento intitolato “Giulio escluso dal cielo” c’è l’opposizione alla tendenza della Chiesa a risolvere i conflitti con la guerra. Anche in un altro degli Adagia, “I sileni di Alcibiade”, c'è un duro attacco alla guerra. E nel “Dulce bellum inexpertis” si mettono in evidenza le presunte bellezze della guerra da parte di chi non l'ha mai conosciuta. 

        Gli Adagia appaiono un arsenale della parola. La parola può appunto contrastare la brutalità e la guerra, può alleviare la pazzia diffusa e trasformarla in sapienza. […] Il lavoro di Erasmo è forse il più efficace anello di congiunzione tra tradizione e modernità. Una sintesi non ovvia e non facile, che appare assolutamente speculare allo spirito dei tempi in cui Erasmo visse e dei tempi che seguirono alla sua lezione: tempi di divisioni profonde e di spargimenti di sangue; tempi di proibizioni e censure, di guerra mossa dall’ortodossia ai libri cosiddetti nocivi e alla libera circolazione delle idee
        Davide Canfora

        Erasmo paragona il regnante ad un'aquila assetata di sangue e si chiede che cosa spinga gli uomini a sterminarsi reciprocamente, mostrando così di possedere un livello di aggressività di gran lunga superiore a quella delle altre specie.

        Da Rai Teche: Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, 1992

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