Alessandro Ferrara: il velo islamico e la difesa delle minoranze
La forza del consenso
II filosofo Alessandro Ferrara - autore, tra i tanti altri, del saggio The Democratic Horizon (Cambridge University Press, 2014) – sostiene che se l'evoluzione della società ha portato all'emancipazione della donna, ciò non può essere un motivo per imporre alle donne islamiche di non portare il velo.
Nell’ambito dei codici vestimentali – parliamo del burkini, del chador, di varie forme di velo – siamo su un terreno espressivo in cui la maggioranza culturale di un Paese collega questi simboli a una cultura oppressiva, mentre vede come simbolo di emancipazione o di libertà una gonna con lo spacco: sono opinioni perfettamente legittime. Ma quando queste vengono codificate attraverso lo strumento del diritto - pensiamo alle ordinanze che alcuni sindaci hanno fatto per vietare il burkini - entriamo in un uso del diritto del tutto simile a quello che in contesti di maggioranza islamica si utilizza per imporre determinati atteggiamenti e codici vestimentali
Alessandro Ferrara
Le democrazie sono tali proprio perché rispettano le minoranze - non solo quelle delle culture altre, ma qualsiasi minoranza - e il divieto del velo islamico metterebbe in discussione questo caposaldo democratico.
I valori democratici si devono affermare col consenso, piuttosto che con la forza della legge
Alessandro Ferrara
Per Ferrara, la questione del velo femminile - e con essa la questione della parità di genere - non riguarda, però, solamente la cultura e la religione islamiche, ma è ben presente anche nella nostra. Fino a pochi decenni fa, infatti, in Italia meridionale, le donne dovevano essere non solo coperte da capo a piedi, ma, anche, assolutamente subordinate all'autorità maschile.
Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2017