Gianfranco Maraniello. Il Museo

Luogo di apparizione delle arti

Gianfranco Maraniello, intervistato al Festival della Filosofia di Modena - Le forme del creare, parla del tema della lezione tenuta al Festival, Museo. Luogo di apparizione delle arti
 

L'invenzione del museo, che ha appena due secoli di vita, costiutisce un'eccezionale occasione per rivedere completamente il nostro rapporto con l'opera d'arte, al punto che non riusciamo a non pensare che questi artefatti non siano opere d'arte prima dell'invenzione del museo o laddove il museo non è conosciuto 

Proprio attraverso il museo l'opera d'arte diventa il pretesto di un pensiero antiistituzionale da parte degli artisti stessi, dal futurismo alle avanguardie degli anni '70 il museo viene contestato dall'interno, la vocazione alla contemporaneità dei musei di arte contemporanea ci porta a fare i conti con un pensiero antiistituzionale:
l'oggetto non è più un contenitore neutro, ma viene ripensato dagli artisti e superato nel suo perimetro fisico. Le opere d'arte nascono in maniera contestataria rispetto alle possibilità del museo, che per ragioni contingenti può solo ospitare artefatti che possano essere contenuti nelle sue sale o che possano essere classificati. 
L'arte contemporanea spesso invece lavora sull'eccedenza rispetto alle possibilità del museo e il museo, consapevole dei propri limiti, non può più ignorare la critica portata dagli artisti e inventa strategie, come gli archivi, i dipartimenti educativi, le architetture che diventano opere d'arte. 

Il museo diventa oggi un grande luogo non solo di apparizione, ma anche di costituzione delle arti, non solo contenitore ma a volte anche materia di indagine degli artisti stessi

Gianfranco Maraniello è Direttore del MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto. Ha diretto anche GAM - Galleria d’Arte Moderna di Bologna, poi MAMBO - Museo d’Arte Moderna di Bologna e infine l’Istituzione Bologna Musei. Nel 2006 stato curatore della Biennale internazionale d’arte contemporanea di Shanghai. È stato docente in Master presso la LUISS di Roma e l’Accademia di Brera. Nella sua attività curatoriale ha realizzato mostre, tra gli altri, di Morandi, De Chirico, Penone, Zorio, Calzolari, Guerzoni. Tra le sue pubblicazioni: Giuseppe Penone. Scritti (1968-2008) (con J. Watkins, Bologna 2009); Franco Guerzoni. Archeologia senza restauro (Milano 2015).