Stefano Zamagni. La rifondazione dell`economia
Superare l'individualismo
Secondo Stefano Zamagni, prof. ordinario di Economia Politica Università di Bologna, stiamo vivendo un'epoca di crisi, in quanto da un lato ci sono coloro che sostengono l'uscita dall'economia, dall'altro ci sono gli acritici che ritengono che lo stato presente della disciplina vada bene.
Zamagni non condivide nessuno dei due modi di pensare, ma riconosce la necessità che la scienza economica vada rifondata, attraverso il recupero di antiche tradizioni che erano in voga fino alla seconda metà del 1800.
È da lì che è nata la rottura tra l'economia, la sfera dell'etica e della politica: il cosiddetto principio del Noma (non-overlapping magisteria), ed è da lì che è nata l'idea dell'economia come "scienza dei mezzi": l'economista si occupa solo di risolvere i problemi di scarsità e questo ha provocato le degenerazioni da un lato e riduzionismi dall'altro.
Da dove deve ripartire una rifondazione dell'economia? Secondo Zamagni sono i tre i punti alla base:
- L'ipotesi antropologica: non possiamo andare avanti con l'idea secondo la quale Homo homini lupus, che tradotto vuol dire ogni uomo è un lupo nei confronti degli altri uomini. Al contrario bisogna partire dall'altro assunto Homo homini natura amicus, cioè ogni uomo è per natura amico dell'altro uomo;
- Rimettere al centro dei discorsi economici la categoria di bene comune: il riduzionismo ha operato una distinzione molto sottile e anziché bene comune parla di bene totale facendo credere a tutti gli economisti e non, soprattutto ai filosofi, che fossero sostanzialmente la stessa cosa;
-Superare l'individualismo: tale impostazione vede il soggetto economico come una monade separata dagli altri. Occorre invece passare ad approccio relazionale cioè l'individuo ha un ruolo tanto quanto in relazione con gli altri e lo studio delle relazioni interpersonali non è affatto preso in considerazione dal mainstream economico.
"Una rifondazione del discorso economico su queste basi- conclude Zamagni, potrebbe aprire una nuova stagione come era fino alla seconda metà dell'800 quando i grandi economisti erano anche tutti i grandi filosofi e viceversa. Diversamente i problemi della nostra epoca non potranno trovare soluzione fintanto che i portatori di culture diverse non trovino un comune terreno di interazione e di fertilizzazione incrociata".
L'intervento del prof. Stefano Zamagni, si inserisce all'interno del convegno "Filosofia ed Economia" all'Auditorium San Domenico a Roma, organizzato dalla Fondazione Centro Studi filosofici Gallarate, tenutosi dal 27 al 29 settembre 2018.