Mario Carparelli. L`esperienza religiosa di Giulio Cesare Vanini

La denuncia degli scandali

Mario Carparelli, Vicepresidente del Centro Internazionali di Studi Vaniniani (CISV), intervistato a Napoli, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in occasione delle celebrazioni del 399esimo anniversario del rogo di Tolosa in cui trovò la morte Giulio Cesare Vanini (Taurisano, Lecce, 1585 - Tolosa 1619) accusato di empietà dall'Inquisizione, parla della esperienza religiosa di Vanini che a Napoli nel 1603 era entrato a far parte dell'ordine dei carmelitani. 
Oggi gli studiosi sono concordi nel ritenere che ci fosse in Vanini una fede che fu messa in crisi, da una parte dalla filosofia, dall'altra da certi atteggiamenti poco trasparenti nella gestione del potere religioso a cui aveva asssitito. Scandali per i quali Vanini rivolgerà nei confronti del suo priore generale accuse gravissime, che pagherà con un provvedimento disciplinare in seguito al quale dovrà fuggire in Inghilterra. 

Vanini proveniva da una ricca famiglia, era di bell'aspetto, poteva vivere allegramente da filosofo, ma scelse di morire allegramente da filosofo.