Michela Marzano. Educare al virtuale

L'uso consapevole delle nuove tecnologie

Michela Marzano, intervistata al Festival della Filosofia di Modena 2018 Verità, parla della rete e del pericolo che esiste soprattutto per i più piccoli di confondere la realtà con il mondo virtuale, nel quale oggi passano moltissimo tempo.  
Il punto fondamentale è saper riconoscere che quello che accade in un videogioco è molto diverso da quello che accade nella vita, di capire che c’è differenza tra l’aspetto dematerializzato dell’esistenza e la vita reale. In un videogioco si resta all’interno di una realtà che non ha corpo e nella quale si ci illude di non poter mai soffrire: non si vuole soffrire e si ci rinchiude all’interno di un mondo nel quella il risultato è proprio la sofferenza. Si tratta di una questione educativa, bisogna accompagnare i più piccoli a conoscere la differenza che c’è tra reale e virtuale, non per negare il virtuale, ma per fare sì che il virtuale sia sempre accanto alla nostra realtà, che è fatta di limiti, di confini, di sofferenza, ma anche di gioia che nella virtualità del web non può esistere.   


Michela Marzano è professoressa di Filosofia morale, ha diretto il Dipartimento di Scienze sociali presso l’Università Paris V - René Descartes. Si occupa dello statuto del corpo e della condizione umana nell’epoca contemporanea: dopo aver approfondito in particolare il rapporto tra etica e sessualità e le forme del potere biopolitico nelle organizzazioni aziendali, si è da ultimo dedicata alla questione dell’amore. Tra i suoi libri in italiano: Straniero nel corpo. La passione e gli intrighi della ragione (Milano 2004); Estensione del dominio della manipolazione. Dalla azienda alla vita privata (Milano 2009); Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne (Milano 2010); La filosofia del corpo (Genova 2010); Etica Oggi. Fecondazione eterologa, “guerra giusta”, nuova morale sessuale e altre questioni contemporanee (Trento 2011); Volevo essere una farfalla (Milano 2011);L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore (Torino 2013); Il diritto di essere io (Roma-Bari 2014); Di fame e d’amore. Il cibo, il corpo e il mito del controllo (Milano 2014); Non seguire il mondo come va. Rabbia, coraggio, speranza e altre emozioni politiche (Torino 2015); Papà, mamma e gender (Torino 2015); L’amore che mi resta (Torino 2017).