Fabio Frosini. Il Paragone delle arti di Leonardo da Vinci
La superiorità dell'immagine
Leonardo, in una serie di manoscritti dei primi anni Novanta del XV secolo in particolare il Manoscritto A dell’Istituto di Francia, scrive una serie di testi dedicati alle arti per dimostrare la dignità e la superiorità della pittura rispetto al sapere e alle altre arti e alcuni di questi vengono trascritti nel libro sulla pittura, intitolato Il Paragone delle arti.
L’argomento che Leonardo usa per paragonare la pittura alle altre arti, musica, scultura e architettura è di due tipi. Il primo è il contenuto mentale di queste arti, ossia quanta scienza è necessaria per ognuna di queste arti e la scienza della pittura è la prospettiva, una scienza matematica, e sostiene che la pittura è superiore alla scultura perché che la scultura abita lo spazio mentre la pittura lo costruisce. Il secondo argomento è quello relativo alla dicotomia spazio-tempo, che si rivolge alla musica e alla poesia, la pittura dà tutto in un istante mentre la poesia può costruire il significato solamente attraversando il tempo, la parola deve essere articolata e trasformarsi da lettera in significato, quindi la pittura è un’arte dello spazio mentre la poesia è un’arte del tempo.
La musica è qualcosa in più rispetto alla poesia perché la musica possiede l’armonia, che è la capacità di organizzare in un tutto i diversi suoni, ma la musica deve essere eseguita e quindi cade resto nell’oblio, trascinata nel passato.
Leonardo afferma anche che la prospettiva contiene la capacità di studiare non solo l’immagine ma la natura in quanto tale perché è in grado di ricostruire la struttura matematica della realtà.Per Leonardo c’è una superiorità dell’immagine rispetto alla parola perché l’immagine è sottratta allo scorrimento del tempo, che Leonardo vede come consumazione, come morte, quindi l’arte che deve abitare il tempo è costretta a stare su un crinale evanescente, che è il presente, muovendo verso il futuro, ma consumando sé stessa in questo movimento, mentre la pittura è in grado di bloccare il tempo, l’immagine è eterna.
Negli appunti successivi al 1508, Leonardo ha cambiato idea sul tempo, che non vede più come opposto allo spazio e non più solo consumazione, ma come costituzione e addirittura considera lo spazio non più separabile dal tempo, passando da una concezione del tempo consumatore ad una concezione del tempo che è morte ma è anche vita.
Fabio Frosini è ricercatore di Storia della filosofia presso l’Università di Urbino. È direttore della Ghilarza Summer School – Scuola internazionale di studi gramsciani, membro della commissione scientifica per l’Edizione Nazionale degli Scritti di Antonio Gramsci, del comitato dei garanti e del comitato scientifico della Fondazione Istituto Gramsci di Roma e del direttivo della International Gramsci Society – Italia. Dal 2018 è membro della Commissione per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci. Si occupa di storia della filosofia del Rinascimento e di questioni inerenti alla teoria marxista.
Fra le sue pubblicazioni: Gramsci e la filosofia. Saggio sui Quaderni del carcere (Roma 2003), Da Gramsci a Marx. Ideologia, verità e politica (Roma 2009), La religione dell’uomo moderno. Politica e verità nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci (Roma 2010), Vita, tempo e linguaggio (1508-1510). L Lettura Vinciana - 17 aprile 2010 (Firenze 2011), Maquiavel o revolucionário (São Paulo 2016).
Insieme ad Alessandro Nova ha curato il volume Leonardo da Vinci on Nature. Knowledge and Representation (Venezia 2015).
Recentemente ha curato, insieme a Giuseppe Cospito e a Gianni Francioni, il volume Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, edizione critica diretta da Gianni Francioni, 2: Quaderni miscellanei (1929-1935), tomo 1 (Roma 2017), «Artefiziosa natura». Leonardo da Vinci dalla magia alla filosofia, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020.