Aristotele. Scritti politici
Federico Leonardi
Per la prima volta in un solo volume sono raccolte tutte le opere storico-politiche di Aristotele: la maggiore novità consiste nella prima traduzione in una lingua moderna di tutte le testimonianze e i frammenti delle 148 Costituzioni. Seguono, nell’ordine, Costituzione di Atene, Politica, Economia, Lettera ad Alessandro sul regno (che ci è pervenuta soltanto in traduzione araba) e i pochi frammenti dei dialoghi politici (Sulla ricchezza, Sulla nobiltà, Sul regno, Alessandro o Sulle colonie, Politico). Le Costituzioni, la cui esistenza è ancor oggi controversa, sono ricostruibili tuttavia tramite una messe di citazioni, specialmente di Plutarco, e gettano una nuova luce sul nesso tra storia e politica. Lungi dall’essere mera cronaca, la storia è storia politica e filosofia della storia. Il ragionamento per stadi ed epoche, tipico della storia, s’integra con e sorregge il ragionamento per generi e specie, tipico della scienza in generale e di quella politica in particolare. Federico Leonardi inquadra gli Scritti politici in una visione unitaria e nel rapporto di Aristotele con due opposti regimi, la democrazia di Atene da una parte e l’impero di Alessandro dall’altra. Ne emerge una visione ancora attuale, un sistema politico misto, la repubblica, capace di moderare i pericoli sempre latenti della tirannia cieca della maggioranza o della deriva oligarchica, e compatibile con un governo globale illuminato.
Da ciò risulta evidente come la città esista per natura, come per natura l’uomo sia animale politico, e come chi per natura viva fuori della città (e non per un caso fortuito) sia delle due l’una: o un incivile o un essere superiore all'uomo (proprio come quello biasimato da Omero in quanto naturalmente «privo di famiglia, di leggi, di focolare» e al contempo assetato di guerra), come se fosse una pedina isolata nel gioco degli scacchi.
Aristotele, Politica I
Chi raccomanda il governo della legge, pertanto, sembra raccomandare esclusivamente il governo di dio e dell'intelligenza, mentre chi raccomanda il governo dell’uomo vi aggiunge anche quello della sua componente bestiale – perché bestiale è il desiderio, e la passione sconvolge, quando sono al potere, anche gli uomini migliori. Perciò, la legge è ragione senza passione.
Aristotele, Politica III
Poco conta per le oligarchie e le democrazie che a governare siano pochi o molti, poiché ovunque i ricchi sono pochi e i poveri sono molti, ma ciò per cui democrazia e oligarchia differiscono l’una dall’altra sono la ricchezza e la povertà di chi governa. Inoltre, ambedue mai sono completamente giuste. Infatti, non considerano gli effettivi rapporti di eguaglianza e ineguaglianza: Il motivo di questo errore è che il giudizio riguarda loro stessi e quasi tutti, del resto, sono cattivi giudici riguardo al proprio. Gli uni, infatti, dal momento che sono diseguali sotto un aspetto (ad esempio per le ricchezze che possiedono) credono di essere superiori sotto ogni aspetto; gli altri, al contrario, qualora siano eguali sotto un certo aspetto (ad esempio per il fatto che sono tutti liberi) credono di essere eguali in tutti gli aspetti.
Aristotele, Politica III
Sappi anche che il tempo condiziona tutto: cancella le azioni, distrugge le gesta e dissolve il ricordo, eccetto quello che è saldo negli animi grazie all’amore che i posteri mantengono quasi per diritto ereditario. Sforzati dunque di lasciare un bel ricordo che non muore e sappi che nelle città in cui la fragilità morale e la corruzione sono penetrate, vi sono giunte grazie alla malvagità di principi e reggitori, poiché hanno anteposto la ricerca del proprio benessere alla cura dello stato e alla legislazione, e hanno pervertito il loro impegno politico in piaceri sempre più sfrenati, trascurando il governo della città, le cui vestigia rimangono sulla terra in ogni tempo. Spero davvero che l’esito delle tue azioni sarà felice e che tu ti sforzerai di acquisire quelle virtù che sono lodate dai Greci, soprattutto quando siano in armonia con la tua indole. Dunque, sforzati di ottenere quel ricordo imperituro, sì da infondere amore negli animi degli uomini, in modo che il ricordo delle tue imprese sia conservato e che ciò che tu hai tentato di glorioso sia ritenuto grande per sempre, e insieme la venerazione del tuo ricordo e l’utilità del tuo straordinario potere. Saluti a te e sopra di te
Aristotele, Lettera ad Alessandro - Congedo
Federico Leonardi ha svolto attività di ricerca a Milano, Firenze e Londra, attualmente è docente di ruolo di Filosofia e Storia nei Licei. I suoi interessi si muovono su tre filoni: il senso della civiltà greco-romana e l’eredità che essa ha lasciato all’Occidente, i modelli di ragione che le civiltà non occidentali hanno elaborato, il senso generale della civiltà e della storia universale. Oltre a vari saggi in italiano e in inglese, ha scritto le seguenti monografie: Tragedia e Storia. A. Toynbee e la storia universale nella maschera della classicità (Aracne, 2104); (con Luca Maggioni) World History. La storia delle civiltà secondo McNeill (Rubbettino 2015), Aristotele: sapere storico e scienza politica, saggio introduttivo ad Aristotele Scritti politici (Rubbettino 2020), prima edizione italiana integrale degli scritti politici dello Stagirita, di cui è il curatore.