Marco Lanterna. La filosofia di Giuseppe Rensi
Quel gran pasticcio del mondo
Nel video Marco Lanterna parla del filosofo italiano Giuseppe Rensi (Villafranca Veronese 1871 - Genova 1941).
Giuseppe Rensi – scrittore felice oltreché filosofo – con la sua opera elabora una sorta di neosofistica. Questa posizione appare meglio nelle “pagine di diario”, una serie di libretti pubblicati tra il 1930 e il 1934 presso piccoli tipografi. Già i titoli fanno capire il taglio nichilistico di queste operette: Schegge, Cicute, Impronte, Sguardi, Scolii. Di fatto sono raccolte di pensieri, aforismi, brevi prose su argomenti svariati. Rensi vi espone teorie e intuizioni in una forma larvale, appena abbozzata, non si preoccupa cioè di svilupparle in termini di studio o scuola.
Marco Lanterna, Milano 1973, vive tra Milano e Nizza. È pensatore indipendente, estraneo all’accademia. Ha curato volumi di Anacleto Verrecchia (La catastrofe di Nietzsche a Torino; Il mastino del Parnaso; Il cantore filosofo) e di Sossio Giametta (Il mago del Sud; Capricci napoletani). È inoltre traduttore e postillatore di moralisti (Damien Mitton, Vauvenargues, Pierre Nicole, madame Lambert), oltreché critico letterario e pubblicista. La sua filosofia più personale è nel Peisithanatos. Trattato della buona estinzione (2021).
Giuseppe Rensi – scrittore felice oltreché filosofo – con la sua opera elabora una sorta di neosofistica. Questa posizione appare meglio nelle “pagine di diario”, una serie di libretti pubblicati tra il 1930 e il 1934 presso piccoli tipografi. Già i titoli fanno capire il taglio nichilistico di queste operette: Schegge, Cicute, Impronte, Sguardi, Scolii. Di fatto sono raccolte di pensieri, aforismi, brevi prose su argomenti svariati. Rensi vi espone teorie e intuizioni in una forma larvale, appena abbozzata, non si preoccupa cioè di svilupparle in termini di studio o scuola.
A lui interessa solo la pluralità e il relativismo innescati da queste molteplici contraddittore teorie “un multiverso filosofico dove tutto coesiste con tutto e alla fine nulla esiste”. Ecco quindi in queste pagine l’emersione prepotente dell’assurdo, della pazzia, della scepsi, del paradosso, dell’aporia, sempre insuperabili e inconfutabili, per Rensi “i veri ingredienti di quel gran pasticcio che è il mondo”.
Marco Lanterna, Milano 1973, vive tra Milano e Nizza. È pensatore indipendente, estraneo all’accademia. Ha curato volumi di Anacleto Verrecchia (La catastrofe di Nietzsche a Torino; Il mastino del Parnaso; Il cantore filosofo) e di Sossio Giametta (Il mago del Sud; Capricci napoletani). È inoltre traduttore e postillatore di moralisti (Damien Mitton, Vauvenargues, Pierre Nicole, madame Lambert), oltreché critico letterario e pubblicista. La sua filosofia più personale è nel Peisithanatos. Trattato della buona estinzione (2021).