Paolo D'Angelo. Le emozioni e l'arte
Lo stato dell'arte dell'Estetica
Nel video Paolo D’Angelo, intervistato il 24 ottobre 2018 a Napoli, presso la sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, parla del rapporto tra l’arte e le emozioni
Quello tra arte ed emozioni è un rapporto antichissimo, Aristotele diceva che la tragedia doveva produrre pietà e terrore nel pubblico, ma si tratta anche di un tema prettamente attuale, perché da qualche decennio il discorso sulle emozioni nell’arte è tornato ad essere un tema fondamentale. Oggi che l’atteggiamento snobistico nei confronti dell’arte popolare sembra superato e che la psicologia ha proposto un approccio nuovo ai temi dell’arte c’è una nuova attenzione per l’effetto emotivo dell’arte, un effetto che è sotto gli occhi di tutti se si pensa in particolare a quella forma d’arte che è il cinema.
D’Angelo parla poi che tema dell’identificazione: molta parte della fruizione artistica passa attraverso dei fenomeni di identificazione nei confronti dei protagonisti. Ci sono emozioni che viviamo direttamente, le emozioni di base come la paura, e altre più complesse che viviamo attraverso meccanismi di identificazione con i protagonisti dell’opera artistica.
Paolo D’Angelo è professore ordinario di estetica presso l’Università di Roma Tre dal Settembre 2001. Dopo la laurea presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha ottenuto il dottorato di ricerca in Estetica presso l’Università di Bologna. Ha insegnato come professore associato di Estetica presso l’Università di Messina dal 1992 al 2000. È stato Direttore del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dal 2013 al 2018. È stato vicepresidente della Società Italiana di Estetica dalla fondazione di quest’ultima nel 2001 al 2014. Rappresentante per l’area 11 nel Consiglio Universitario Nazionale per il quadriennio 2017-2021. Dirige la rivista Aesthetica Pre-Print. È membro del Comitato Scientifico di “Cultura Tedesca”, di “Rivista di Storia della Filosofia”, di “Studi di estetica”, di “Estetica”, di “Paradigmi”, di “Intersezioni”. Ha preso parte a convegni internazionali a Berlino, Fiecht, Merida (Venezuela), Parigi, Ljubliana, Szeged (Ungheria) e ha tenuto conferenze presso le Università di Paris I La Sorbonne, presso lo Studium Generale di Mainz e presso l’Università di Rio de Janeiro. In Italia ha tenuto conferenze presso le Università di Palermo, Cagliari, Università della Calabria, Torino, Napoli, Pisa, Udine, Pescara, Firenze, Milano, Bologna. Ha tenuto corsi presso l’Istituto Italiano per gli studi Filosofici e presso l’Istituto Italiano di Studi Storici. Le sue principali aree di interesse sono l’estetica ambientale, la filosofia tedesca, la filosofia italiana contemporanea, l’estetica delle arti visive. Ha vinto l’edizione 2021 del Premio Croce per la saggistica.
I suoi libri più recenti sono: La tirannia delle emozioni, Bologna, il Mulino, 2020; Attraverso la storia dell’estetica. Vol. II: Da Kant a Hegel, Macerata, Quodlibet, 2019; Attraverso la storia dell’estetica. Vol I: dal Settecento al Romanticismo, Macerata, Quodlibet, 2019 ; Sprezzatura. The Art of Concealing Art, New York, Columbia University Press, 2018; Il problema Croce, Macerata, Quodlibet, 2015; Filosofia del paesaggio, Macerata, Quodlibet, 2014; Le nevrosi di Manzoni, Bologna, il Mulino, 2013; Estetica, Roma-Bari, Laterza, 2011; L’estetica italiana del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 2007; Cesare Brandi. Critica d’arte e filosofia, Macerata, Quodlibet, 2006; Ars est celare artem. Da Aristotele a Duchamp, Macerata, Quodlibet, 2005; Estetismo, Bologna, Il Mulino, 2003; Estetica della Natura , Roma-Bari, Laterza, 2001; L’estetica del Romanticismo, Bologna, Il Mulino, 2019 (1° ed. 1997).
Quello tra arte ed emozioni è un rapporto antichissimo, Aristotele diceva che la tragedia doveva produrre pietà e terrore nel pubblico, ma si tratta anche di un tema prettamente attuale, perché da qualche decennio il discorso sulle emozioni nell’arte è tornato ad essere un tema fondamentale. Oggi che l’atteggiamento snobistico nei confronti dell’arte popolare sembra superato e che la psicologia ha proposto un approccio nuovo ai temi dell’arte c’è una nuova attenzione per l’effetto emotivo dell’arte, un effetto che è sotto gli occhi di tutti se si pensa in particolare a quella forma d’arte che è il cinema.
D’Angelo parla poi che tema dell’identificazione: molta parte della fruizione artistica passa attraverso dei fenomeni di identificazione nei confronti dei protagonisti. Ci sono emozioni che viviamo direttamente, le emozioni di base come la paura, e altre più complesse che viviamo attraverso meccanismi di identificazione con i protagonisti dell’opera artistica.
L’arte richiede estrema attenzione, un’osservazione prolungata e questi sono aspetti cognitivi che non devono essere trascuratiÈ possibile anche che c’arte ci dia un rapporto cognitivo con le emozioni: il limite degli approcci che si sono diffusi negli ultimi anni è stato quello di focalizzarsi troppo sugli aspetti emotivi e meno su quelli conoscitivi dell’arte, perché gli effetti cognitivi dell’arte sono meno eventi, dato che se possiamo anche imparare dall’arte non ci rivolgiamo ad essa per imparare.
Noi dobbiamo cercare di non reagire solo emotivamente, ma di usare l’esperienza che facciamo per comprendere meglio le emozioni di cui siamo spettatori.La nostra fruizione degli oggetti artistici contiene sempre una consapevolezza di fondo che stiamo vivendo un’esperienza di finzione e quindi agisce nella nostra fruizione un elemento di regolazione delle emozioni
Paolo D’Angelo è professore ordinario di estetica presso l’Università di Roma Tre dal Settembre 2001. Dopo la laurea presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha ottenuto il dottorato di ricerca in Estetica presso l’Università di Bologna. Ha insegnato come professore associato di Estetica presso l’Università di Messina dal 1992 al 2000. È stato Direttore del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dal 2013 al 2018. È stato vicepresidente della Società Italiana di Estetica dalla fondazione di quest’ultima nel 2001 al 2014. Rappresentante per l’area 11 nel Consiglio Universitario Nazionale per il quadriennio 2017-2021. Dirige la rivista Aesthetica Pre-Print. È membro del Comitato Scientifico di “Cultura Tedesca”, di “Rivista di Storia della Filosofia”, di “Studi di estetica”, di “Estetica”, di “Paradigmi”, di “Intersezioni”. Ha preso parte a convegni internazionali a Berlino, Fiecht, Merida (Venezuela), Parigi, Ljubliana, Szeged (Ungheria) e ha tenuto conferenze presso le Università di Paris I La Sorbonne, presso lo Studium Generale di Mainz e presso l’Università di Rio de Janeiro. In Italia ha tenuto conferenze presso le Università di Palermo, Cagliari, Università della Calabria, Torino, Napoli, Pisa, Udine, Pescara, Firenze, Milano, Bologna. Ha tenuto corsi presso l’Istituto Italiano per gli studi Filosofici e presso l’Istituto Italiano di Studi Storici. Le sue principali aree di interesse sono l’estetica ambientale, la filosofia tedesca, la filosofia italiana contemporanea, l’estetica delle arti visive. Ha vinto l’edizione 2021 del Premio Croce per la saggistica.
I suoi libri più recenti sono: La tirannia delle emozioni, Bologna, il Mulino, 2020; Attraverso la storia dell’estetica. Vol. II: Da Kant a Hegel, Macerata, Quodlibet, 2019; Attraverso la storia dell’estetica. Vol I: dal Settecento al Romanticismo, Macerata, Quodlibet, 2019 ; Sprezzatura. The Art of Concealing Art, New York, Columbia University Press, 2018; Il problema Croce, Macerata, Quodlibet, 2015; Filosofia del paesaggio, Macerata, Quodlibet, 2014; Le nevrosi di Manzoni, Bologna, il Mulino, 2013; Estetica, Roma-Bari, Laterza, 2011; L’estetica italiana del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 2007; Cesare Brandi. Critica d’arte e filosofia, Macerata, Quodlibet, 2006; Ars est celare artem. Da Aristotele a Duchamp, Macerata, Quodlibet, 2005; Estetismo, Bologna, Il Mulino, 2003; Estetica della Natura , Roma-Bari, Laterza, 2001; L’estetica del Romanticismo, Bologna, Il Mulino, 2019 (1° ed. 1997).