Michele Gerace. Qualcosa che sfiora l'utopia
Pensare un futuro più giusto
Ne parlano in questo video l'autore Michele Gerace e il magistrato Rosita D’Angiolella, che ha scritto la prefazione.
Esiste un’intima relazione tra la filosofia, l’arte, la scienza e lo spirito di comunità che delinea all’orizzonte i caratteri di una Repubblica del Mondo. Alle spalle ciò che avremmo potuto essere ma non abbiamo voluto, davanti a noi ciò che potremmo ancora essere qualora lo volessimo, in qualità di esseri umani al bivio tra dissoluzione per indolenza e integrazione in nome di una legge di convivenza in grado di regolare un nuovo modo di stare al mondo per unire ciò che oggi è sostanzialmente diviso. In questo saggio Gerace invita a considerare centrale l’esigenza di riporre intelligenza nella specializzazione come in politica, a porci domande sul presente e sul futuro, sulla presunta prevedibilità e sull’imprevedibilità della nostra natura, su come ci siamo indeboliti e potremmo irrobbustirci, sui ricostituenti che ci permetterebbero di sviluppare qualche anticorpo in più in termini di civiltà, partendo proprio dal farne una ragione di libertà, di reciproco rispetto e di progresso
La proporzione e la prospettiva che ci diamo diventano lo spazio nel quale pensiamo di radicare e svolgere la nostra vita proprio a partire dall’assenza di ciò che sentiamo e vediamo al di là da venire, il desiderio di una condizione di una pace mai paga, non scontata. Conquista di un equilibrio non inerziale, divisione, confronto, condivisione, lotta e armonia. Prontezza dell’intelligenza.
Ci sentiamo ancora fragili perché impauriti, controllabili più di quanto siamo disposti ad ammettere, e influenzabili non solo fisicamente ma anche psicologicamente, quando, invece, avremmo potuto e dovuto – per inciso potremmo e dovremmo – sentirci più robusti e fiduciosi gli uni negli altri e nei confronti dello Stato, capaci di pensare con la nostra testa come singoli e come comunità
La scienza di per sé ha compiuto passi da gigante ma dovremmo smetterla di chiedere agli scienziati, ai tecnici, ai burocrati e alla tecnologia risposte che in tutta onestà non possono darci perché, in realtà, sono decisioni che rispondono a scelte politiche
Rosita D’Angiolella, laureata in giurisprudenza, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, entra in magistratura nel 1991. Giudice del Tribunale di Napoli fino al 2010, anno in cui è nominata consigliere giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Nel 2013 è nominata Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero dell’istruzione dell’università e della Ricerca.Dal 2017 riprende l’attività giudiziaria presso il Tribunale di Milano e dall’ottobre 2019 è Consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione. Durante l’arco della sua attività professionale è stata incaricata dall'Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Giurisprudenza, professoressa a contratto di Istituzioni di Diritto Privato.
Michele Gerace, scuola “cento giovani”, avvocato, presidente dell’Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l’Occupazione, ideatore di “Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa”, della “Scuola sulla Complessità”, del Bar Europa, dell’omonima rubrica radiofonica al Rock Night Show su Radio Godot, e della serie di conversazioni su "La Costituzione del Mondo" realizzata nell'ambito del Festival della Diplomazia, responsabile del progetto "La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola", in ufficio alle prese con l’innovazione, il diritto e le politiche pubbliche.