Natalino Irti. Benedetto Croce
Il futuro della tradizione liberale
Nel video Natalino Irti, intervistato a Roma nell’ottobre 2021, parla del filosofo Benedetto Croce (Pescasseroli, 1966 – Napoli, 1952) e della tradizione del liberalismo italiano.
Irti racconta di aver accettato nel 2002, su invito di Alda Croce, figlia del filosofo napoletano, l’incarico di Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici.
Poi, per merito soprattutto di Gennaro Sasso, che fu per venti anni direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, fu riscoperto il Croce degli ultimi anni che scrisse pagine importanti sulla decadenza, sulla fresca e verde vitalità che muove la storia degli uomini.
Natalino Irti, Accademico dei Lincei, è professore emerito di Diritto privato presso l’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli. Nei suoi studi ha elaborato un’originale interpretazione del codice civile inteso come luogo privilegiato in cui si stratifica il plusvalore politico in grado di difendere diritti e interessi dei cittadini nelle epoche di crisi istituzionali. Tra i suoi libri: Dialogo su diritto e tecnica (con E. Severino, Roma-Bari 2001); Norma e luoghi. Problemi di geo-diritto (Roma-Bari 2001); Nichilismo giuridico (Roma-Bari 2004); Il salvagente della forma (Roma-Bari 2007); La tenaglia. Difesa dell’ideologia politica (Roma-Bari 2008); Diritto senza verità (Roma-Bari 2011); L’uso giuridico della natura (Roma-Bari 2013); Del salire in politica. Il problema tecnocrazia (Torino 2014); Un diritto incalcolabile (Torino 2016); Elogio del diritto (con M. Cacciari, con un saggio di W. Wilhelm Jaeger, Milano 2019); Tradizione e modernità dello Istituto Italiano per gli Studi Storici (Roma-Bari 2019); Riconoscersi nella parola (Bologna 2020); Viaggio tra gli obbedienti (Milano 2021).
Irti racconta di aver accettato nel 2002, su invito di Alda Croce, figlia del filosofo napoletano, l’incarico di Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici.
La figura di Croce, dominante nella vita italiana del Novecento, diviene una figura controversa negli anni del secondo dopoguerra quando, sotto la spinta delle altre tendenze, come il marxismo che si facevano largo nella società italiana, vi fu una rivolta anticrociana.
Poi, per merito soprattutto di Gennaro Sasso, che fu per venti anni direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, fu riscoperto il Croce degli ultimi anni che scrisse pagine importanti sulla decadenza, sulla fresca e verde vitalità che muove la storia degli uomini.
La cultura liberale è sempre stata una cultura d'élite che può sopravvivere, come diceva Adolfo Omodeo, solo se diventa una libertà liberatrice, che si sposa con l’uguaglianza.
Natalino Irti, Accademico dei Lincei, è professore emerito di Diritto privato presso l’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli. Nei suoi studi ha elaborato un’originale interpretazione del codice civile inteso come luogo privilegiato in cui si stratifica il plusvalore politico in grado di difendere diritti e interessi dei cittadini nelle epoche di crisi istituzionali. Tra i suoi libri: Dialogo su diritto e tecnica (con E. Severino, Roma-Bari 2001); Norma e luoghi. Problemi di geo-diritto (Roma-Bari 2001); Nichilismo giuridico (Roma-Bari 2004); Il salvagente della forma (Roma-Bari 2007); La tenaglia. Difesa dell’ideologia politica (Roma-Bari 2008); Diritto senza verità (Roma-Bari 2011); L’uso giuridico della natura (Roma-Bari 2013); Del salire in politica. Il problema tecnocrazia (Torino 2014); Un diritto incalcolabile (Torino 2016); Elogio del diritto (con M. Cacciari, con un saggio di W. Wilhelm Jaeger, Milano 2019); Tradizione e modernità dello Istituto Italiano per gli Studi Storici (Roma-Bari 2019); Riconoscersi nella parola (Bologna 2020); Viaggio tra gli obbedienti (Milano 2021).