Enrico Maghenzani racconta Franco Battiato
Musica e ricerca spirituale
Il primo lavoro fu la registrazione dell’album Nomadas per il mercato spagnolo e poi Fisiognomica nel 1988 e poi, nell’arco di dieci anni, Maghenzani collabora alla produzione di quattro opere, Genesi, Il Cavaliere dell’intelletto, Gilgamesh e la Messa Arcaica.
Maghenzani ricorda anche il concerto tenuto da Battiato in Sala Nervi in Vaticano alla presenza del Papa.Il pubblico continuava a crescere ed ogni avvenimento era un evento perché si svolgeva in luoghi e con modalità molto peculiari al di fuori dei meccanismi commerciali della musica pop, con arrangiamenti fatti per orchestra.
Battiato voleva utilizzare la canzone come mezzo di evoluzione di sé stesso e degli altri, mettendoci la sua anima e scoprendosi nel suo percorso spirituale. Ma ad un certo punto , dopo l’incontro con Manlio Sgalambro, si rende conto che il suo percorso intimo non può più essere condiviso e io credo che di questo sia poi morto. Penso che Franco abbia raggiunto delle vette altissime nella propria ricerca interiore e questo suo distacco, che è avvenuto per malattia, sia iniziato prima nella sua mente.
Io portato a Battiato la mia esperienza di carattere teatrale e questi dieci anni sono stati anche per me un percorso spirituale molto importante, anche se io provenivo da una formazione culturale differente.