Emilio Gentile. Chi è fascista
L'attualità di una definizione
Fascismo è una parola che l’Italia ha dato al dizionario universale, insieme ad altre tre, una malvagia, che è mafia e altre due buone, che sono spaghetti e pizza.Nel 2021 è fascista chi si proclama fascista e chi afferma il primato dello Stato della nazione e della guerra, perché queste sono state le caratteristiche storiche del fascismo.
Oggi esiste sicuramente il neofascismo in tante forme, ma bisogna precisare che non è il fascismo del 1919 e del 1945, altrimenti si fa una grande confusione.Fascista è un termine usato oggi per definire persone che la pensano diversamente da noi dal punto di vista politico, ma che non ha nulla in comune con quello che è stato storicamente il fascismo, né si richiama all’esperienza fasciste come modello esemplare da imitare.
Il fascismo dall’Italia non è mai sparito, come cultura e movimenti politici, e grazie alla democrazia antifascista ha potuto partecipare liberamente alle elezioni. Pertanto, non c’è stata migliore vittoria dell’antifascismo che far partecipare i fascisti alle competizioni elettorali, senza applicare la legge Scelba che vietava la ricostituzione del partito fascista.
Emilio Gentile è uno storico italiano (Bojano, Campobasso, 1946). Allievo di Renzo De Felice, ultimati gli studi universitari ha intrapreso sin da subito la carriera accademica. Nella sua prima significativa monografia ha analizzato il ruolo della rivista La Voce nel panorama culturale e politico dell’età giolittiana (La Voce e l’età giolittiana, 1972), per poi iniziare a studiare la nascita dell’ideologia fascista (Le origini dell’ideologia fascista, 1975) e la figura di B. Mussolini (Mussolini e La Voce, 1976). Nel corso degli anni Gentile ha approfondito in particolare le ricerche sul fascismo e ha dato alle stampe numerosi saggi sui temi della modernità, della nazione, del totalitarismo, del pensiero mitico e delle religioni della politica (tra cui si ricordano Il mito dello Stato nuovo del 1982 e Le religioni della politica del 2001). Grazie ai suoi studi ha vinto, tra gli altri, il premio Hans Sigrist dell’Università di Berna (2003) e (sulla scia del suo Italiani senza padri del 2011) l’onorificenza Renato Benedetto Fabrizi dell’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia (2012). Tra le sue opere più recenti: Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della grande guerra (2014); entrambe nel 2016, Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa e “In democrazia il popolo è sempre sovrano” Falso!; Mussolini e Lenin (2017); nel 2018, In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri e Ascesa e declino dell’Europa nel mondo: 1898-1918; Chi è fascista (2019); nel 2020, Quando Mussolini non era il Duce e Caporali tanti, uomini nessuno. Considerato anche a livello internazionale il massimo storico italiano del fascismo, Gentile è docente di Storia Contemporanea presso La Sapienza di Roma.