Armando Torno. Manlio Sgalambro
La verità contro le bugie del mondo
Nel video Armando Torno, intervistato a Milano il 5 maggio 2022, parla del filosofo italiano Manlio Sgalambro (Lentini, 1924 – Catania, 2014).
Sgalambro è un filosofo che andrebbe studiato, un pensatore nel senso antico del termine, che si è fatto conoscere per i suoi libri e non per qualifiche accademiche.
Armando Torno è editorialista, saggista e conduttore radiofonico. È stato responsabile (e fondatore) del supplemento culturale “Domenica” de “Il Sole 24 Ore” e delle pagine culturali de “Il Corriere della Sera”. Dalla fondazione di “Radio 24” ha condotto “Musica maestro”, trasmissione che nel 2014 ha vinto il Premio Flaiano. Nei suoi saggi si è occupato del rapporto tra religione e modernità, nonché della figura di Mozart.Tra i suoi libri ricordiamo: Pro e contro Dio (Milano 1993); Senza Dio? (Milano 1994); L’infelicità. Storia di una passione (Milano 1996); Mozart a Milano (Milano 1996, 2ª ed. riveduta, Milano 2004); Piccola storia dell’amore (Milano 1997); La truffa del tempo (Milano 1999); Le virtù dell’ozio (Milano 2001); La moralità della violenza (Milano 2003); Quel che resta di Dio. Cinque percorsi alla ricerca della fede (Milano 2005); Il gioco di Dio. Dodici storie della Bibbia (Milano 2007); La scommessa. Puntare tutto su Cristo? (Milano 2010); PortarTi il mondo fra le braccia. Vita di Chiara Lubich (Roma 2011); Il paradosso dei conservatori (Milano 2011); Elogio dell’egoismo (Milano 2012); Elogio delle illusioni (Milano 2013); Due o tre cose che ho saputo sulla stupidità (Milano 2014).
Sgalambro è un filosofo che andrebbe studiato, un pensatore nel senso antico del termine, che si è fatto conoscere per i suoi libri e non per qualifiche accademiche.
Invece ci si può avvicinare alla verità delle cose, perché senza la verità tutto perderebbe di senso e poi, dal momento che questo mondo è basato sulle bugie, la verità è il migliore antidoto per sopravvivere alle bugie di questo mondo. Sgalambro ha scritto il Trattato dell’empietà per far capire che gli empi avevano delle ragioni per essere studiati. Essere empi significa comportarsi come Celestino V, che, dopo la rinuncia al pontificato, morì in prigione.Sgalambro con il suo senso siculo della verità, che da Empedocle arriva a Giovanni Gentile, ha la forza “climatica” di chiedersi che cos’è la verità. La stessa domanda fatta altrove perde quasi di valore.
Tutti coloro che mettono in dubbio il pensiero dominante, come fece Galileo, sono sempre stati bollati come empi, pericolosi e da fermare. Quando si creano situazioni di pensiero unico senza momenti critici è facilissimo finire nell’empietà, per questo gli empi vanno difesi perché garantiscono un po’ più di dibattito e una migliore libertà. Noi siamo liberi perché ci siamo guadagnati la libertà con le forze della vita e la democrazia dovrebbe essere questo, dovrebbe creare spazi di dibattito.
Armando Torno è editorialista, saggista e conduttore radiofonico. È stato responsabile (e fondatore) del supplemento culturale “Domenica” de “Il Sole 24 Ore” e delle pagine culturali de “Il Corriere della Sera”. Dalla fondazione di “Radio 24” ha condotto “Musica maestro”, trasmissione che nel 2014 ha vinto il Premio Flaiano. Nei suoi saggi si è occupato del rapporto tra religione e modernità, nonché della figura di Mozart.Tra i suoi libri ricordiamo: Pro e contro Dio (Milano 1993); Senza Dio? (Milano 1994); L’infelicità. Storia di una passione (Milano 1996); Mozart a Milano (Milano 1996, 2ª ed. riveduta, Milano 2004); Piccola storia dell’amore (Milano 1997); La truffa del tempo (Milano 1999); Le virtù dell’ozio (Milano 2001); La moralità della violenza (Milano 2003); Quel che resta di Dio. Cinque percorsi alla ricerca della fede (Milano 2005); Il gioco di Dio. Dodici storie della Bibbia (Milano 2007); La scommessa. Puntare tutto su Cristo? (Milano 2010); PortarTi il mondo fra le braccia. Vita di Chiara Lubich (Roma 2011); Il paradosso dei conservatori (Milano 2011); Elogio dell’egoismo (Milano 2012); Elogio delle illusioni (Milano 2013); Due o tre cose che ho saputo sulla stupidità (Milano 2014).