L'Odissea. Gli Dei
Federico Leonardi
Federico Leonardi fornisce una nuova interpretazione del poema omerico, incentrata su Atena, Dea dell'intelligenza strategica. Difatti, Atena è costantemente in scena, tanto quanto colui che è considerato il protagonista e dà il nome al poema, Odisseo.
Se l'Iliade è uno scontro in cui tutto l'Olimpo è in gioco, nell'Odissea soltanto quattro Dei sono in scena. Da una parte, Poseidone, dio del mare e delle forze del Caos, che cerca di impedire a Odisseo di tornare in patria e Zeus, che si contrappone al Caos nel cosmo e nell'uomo, come potere, affetto paterno e saggezza. E dall’altra i due Dei dell'intelligenza: Atena che pensa le strategie per domare il Caos e il Mare e Ermes, mediatore delle scelte divine per l'uomo.
Perciò l'Odissea è il poema dell'intelligenza nascosta tra gli avvenimenti e nella mente dell'uomo e che si scontra con le forze apparentemente indomabili della vita.
Atena prende le forme più diverse come Odisseo, lo ispira come ispira Telemaco, Penelope o Nausicaa: essa è intelligenza strategica, che mostra le vie da percorrere, astuta, che ispira come comportarsi con gli sconosciuti, emotiva, perché infonde coraggio nell'incertezza, ma soprattutto è l'intelligenza nascosta negli eventi, perché conduce la trama.
Il video contiene anche un intervento di Giuseppe Girgenti, professore di Storia della Filosofia Antica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che spiega l'interpretazione allegorica dell'Odissea, data dai Neoplatonici, per cui Odisseo è soltanto un modo per parlare dell'anima di ognuno di noi e delle difficoltà in cui incorre per tornare presso la propria patria celeste e spirituale.
E Telemaco saggio rispondendo diceva: "Mentore, come andrò? Come dovrò salutarlo? Non sono esperto di parole sapienti, e poi è vergogna che un giovane interroghi un vecchio". Allora gli disse dea Atena occhio azzurro:
“Telemaco, qualcosa penserai tu nel tuo animo, qualcosa un nume suggerirà: perché non credo che a dispetto dei numi tu sia nato e cresciuto”
Odissea, III, 21-28
Così parlava, e rise la dea Atena occhio azzurro, lo carezzò con la mano: sembrava all'aspetto donna, bella e grande, esperta d'opere splendide: e parlandogli disse parole fugaci: "Furbo sarebbe e scaltrito chi te superasse in tutti gli inganni, anche se è un dio che t'incontra. Impudente, fecondo inventore, mai sazio di frodi, non vuoi neppur ora, in patria, lasciar da parte le astuzie, e i racconti bugiardi, che ti son cari fin dalle fasce. Via, non parliamone più, perché ben conosciamo le astuzie entrambi: tu sei il migliore tra tutti i mortali per consiglio e parola, e io fra tutti gli dèi sono famosa per saggezza e accortezza
Odissea; XIII, 286-296
Federico Leonardi ha svolto attività di ricerca a Milano, Firenze e Londra, attualmente è docente di ruolo di Filosofia e Storia nei Licei. I suoi interessi si muovono su tre filoni: il senso della civiltà greco-romana e l’eredità che essa ha lasciato all’Occidente, i modelli di ragione che le civiltà non occidentali hanno elaborato, il senso generale della civiltà e della storia universale. Oltre a vari saggi in italiano e in inglese, ha scritto le seguenti monografie: Tragedia e Storia. A. Toynbee e la storia universale nella maschera della classicità (Aracne, 2104); (con Luca Maggioni) World History. La storia delle civiltà secondo McNeill (Rubbettino 2015), Aristotele: sapere storico e scienza politica, saggio introduttivo ad Aristotele Scritti politici (Rubbettino 2020), prima edizione italiana integrale degli scritti politici dello Stagirita, di cui è il curatore.