Ivano Dionigi. Con dubbia ragione

Il pensiero plurale dei classici

Nel video Ivano Dionigi, intervistato in occasione della X edizione del Festival della Saggistica Passaggi, che si è tenuta a Fano (PU), dal 18 al 26 giugno 2022,
spiega il titolo del discorso conclusivo della manifestazione, che ha tenuto in Piazza XX settembre. 

Con dubbia ragione è un’espressione problematica perché la ragione evoca la certezza mentre il dubbio indica incertezza e ambiguità. Come quindi mettere insieme dubbio e ragione? Noi oggi siamo come tifosi sugli spalti, oscilliamo tra il conformismo e il manicheismo e dividiamo il mondo in buoni e cattivi. 

Il pensiero classico, che non è nel senso dell’uno ma del molteplice, può aiutarci, dal pensiero presocratico a Platone e Aristotele, uno che guarda il cielo e l’altro la terra nella Scuola di Atene di Raffaello. Il pensiero classico era almeno un pensiero duale, tra gli stoici e gli epicurei alcuni elogiavano la vita privata, altri affermavano il primato della politica, una teoria parlava di mondo unico, un’altra di infiniti mondi possibili.

La classicità ha un pensiero plurale perché è la cultura dei libri e non del libro, non c’è un’unica Bibbia, ma ci sono Omero, i tragici, gli storiografi, i lirici, non c’è un’unica lingua ma tanti dialetti, non un’unica città, ma tante poleis. Inoltre, la cultura greca nasce come cultura orale e se la cultura scritta non ammette variazioni, la cultura orale, affidata alla memoria, dice Agostino, vive di tre movimenti, dell’aumentare, del diminuire, del variare. Quindi cultura orale e cultura dei libri creano un pensiero plurale e laico. 

Dovremmo affermare "dubito ergo sum", perché oggi abbiamo delegittimato il limite, che era invece rispettato in età classica. Mentre per gli antichi morire era secondo natura, oggi noi non accettiamo di morire e prefiguriamo una società post mortale. Il fine per gli antichi era uniformare la propria volontà a quella del Fato mentre oggi, come diceva Paul Ricoeur, noi viviamo in un’epoca di bulimia dei mezzi e di anoressia dei fini.  


Ivano Dionigi ha insegnato Lingua e Letteratura latina ed è direttore del Centro studi “La permanenza del classico” presso l’Università di Bologna. Attualmente Presidente del Consorzio Almalaurea, è stato Magnifico Rettore dell’Università di Bologna dal 2009 al 2015. Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, dirige la rivista “Latinitas”; siede nel comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali ed è membro effettivo di centri studi e accademie. La sua ricerca si è orientata su molteplici versanti; recentemente ha lavorato sulla fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea, fornendo anche traduzioni d’autore, in particolare di Lucrezio e Seneca. Tra le sue pubblicazioni: Lucrezio, De rerum natura (Milano 1990); Poeti tradotti e traduttori poeti (Bologna 2004); Lucrezio. Le parole e le cose (Bologna 2005); Il presente non basta. La lezione del latino (Milano 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (Roma-Bari 2018); Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Milano 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Milano 2020); Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Roma-Bari 2020).