La catastrofe di Nietzsche a Torino 

Marco Lanterna presenta il saggio di Anacleto Verrecchia

Nel video Marco Lanterna presenta La catastrofe di Nietzsche a Torino, di Anacleto Verrecchia, ripubblicata da Clinamen nel 2022. 

La Catastrofe è un classico della storiografia filosofica, un testo reference sull'ultimo periodo di Nietzsche ovvero quello pruriginoso e mitizzato della follia. È anche un capolavoro di satira: Verrecchia vi riunì una documentazione definitiva sull'argomento, presentandola in una forma stilistica unica, degna di un Cervantes a braccetto con Voltaire.

Per oltre quarant'anni la Catastrofe ha trovato lettori entusiasti come per esempio Giuseppe Prezzolini, Giorgio Colli, Sossio Giametta o - per il tramite della versione tedesca - Karl Popper. 

Il libro di Verrecchia è una pietra d’inciampo per tutti i nicciani che estraneizzano totalmente la filosofia di Nietzsche dal nazismo come pure per quelli, ben peggiori, che mediante tartuferie ermeneutiche cercano di ‘guadagnarlo’ alla sinistra. Anche voler fare di lui il fondatore ecumenico di una nuova religione della terra, per come sarebbe espressa nello Zarathustra, si scontra - quasi fantozzianamente - con la miserabilità dell’uomo Nietzsche. 

L’autentico portato metafisico della Catastrofe è di aver insistito sull’esito finale della filosofia nicciana e dell’amor fati. Se infatti del Tedesco si sono date interpretazioni a iosa, l’unico fatto - non opinabile né incidentale - è che egli ammattì. Nietzsche cioè interessa come mente filosofica malata di mente, sorta di macrofenomeno della pazzia vitale o ingrandimento massivo di quel bacillo che è la Vita.


Questa edizione commemorativa della Catastrofe è dunque il modo migliore per rileggere Anacleto Verrecchia a 10 anni dalla scomparsa. 

Marco Lanterna, Milano 1973, vive tra Milano e Nizza. Pubblicista, critico letterario, pensatore indipendente, è cresciuto alla “scuola” dei filosofi Anacleto Verrecchia del quale ha curato i postumi Il cantore filosofo. Scritti su Wagner (2016) e Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche (2017) e di Sossio Giametta del quale ha curato i Capricci napoletani. Pagine di diario (2018). È inoltre traduttore e postillatore di moralisti tra cui Damien Mitton, Vauvenargues, Pierre Nicole.