Piero Ignazi. Il polo escluso

La fiamma che non si spegne: da Almirante a Meloni

Nel video il politologo Piero Ignazi, intervistato a Fano il 24 giugno 2023, in occasione della XI edizione del Festival della saggistica Passaggi, parla del suo libro Il polo escluso. La fiamma che non si spegne: da Almirante a Meloni, pubblicato da Il Mulino nel 2023.

La prima edizione di questo libro è del 1989, un periodo in cui della destra nazionale, ossia del Movimento sociale italiano non si parlava pur essendo il quarto partito politico italiano.

Esisteva un vuoto di conoscenza nel campo degli studi sui partiti politici italiani e provare a colmarlo è stato per me anche un esercizio formativo, avendo lavorato su un mondo a me del tutto estraneo. Cosa rara in campo politologico, dove si tende a lavorare su oggetti empaticamente vicini e questo è un grande errore che produce distorsioni. 

Ho iniziato a studiare un mondo del tutto sconosciuto, ricostruendo anche la storia di questo partito fondato alla fine del 1946. All’inizio non ne facevano parte personaggi noti del fascismo, ma soprattutto giovani che avevano partecipato alla repubblica sociale italiana. Una componente estranea anche per motivi anche anagrafici alla classe dirigente del fascismo, ma che già alla prova delle elezioni amministrative del 1947 riesce ad entrare nelle istituzioni. 

Ho avuto anche la collaborazione di alcuni giovani del Movimento sociale dell'epoca, che erano interessati ad uscire da quello che è stato definito un ghetto, perché il movimento sociale non ha avuto mai alcuna relazione con il potere politico, essendo fuori dall’arco costituzionale, che legittimava solo i partiti che avevano scritto la Costituzione. 
La nuova edizione presenta in versione integrale il testo originale, al quale è stata aggiunta una postfazione che dà conto dell’evoluzione di quel "polo escluso" e delle formazioni politiche che gli sono succedute. 


Piero Ignazi è professore all’Alma Mater dell’Università di Bologna e Chercheur associé presso il Cevipof, di Parigi. È editorialista di «Repubblica». Vive a Bologna.