Jacopo Nero Verani. Il gioco di Eraclito
Per una filosofia del gioco
Il tempo è come un bambino, un bambino che gioca lanciando i dadi: il suo regno è il regno di un bambino.
Frammento B52 di Eraclito tradotto da Giovanni Reale
L’aion è un fanciullo che si trastulla e gioca col tavoliere: il regno di un fanciullo.
Frammento B52 di Eraclito tradotto da Emanuele Severino
Verani, partendo dalle traduzioni e dalle interpretazioni del frammento, reinterpreta tutto il pensiero di Eraclito fino ad arrivare a una sua personale “filosofia del gioco” di evidente matrice nietzscheana. Aion è il tempo del mondo, il pais è l’unificazione di Apollo e Dioniso, nei due momenti del creare e del distruggere, è il gioco della physis che possiamo giocare o subire.
Giuseppe Girgenti
Può un libro ruotare intorno all’interpretazione di un solo frammento eracliteo? Evidentemente sì, data la complessità e la varietà delle possibili spiegazioni del significato del frammento, ma date anche le numerose riprese in contesti del tutto diversi da quello greco originario, ossia dalle letture cristiane alla rilettura proposta da Nietzsche in tempi più recenti. Proprio in questa ottica, Verani ha passato in rassegna la storia del frammento, le sue traduzioni, i suoi significati, i rimandi, il senso generale all’interno del pensiero di Eraclito e la sua possibile ripresa per una filosofia del gioco.
Giuseppe Girgenti
Il tema sacro, mortale, belligerante del gioco accompagna l’uomo fin da quando ha lasciato tracce di sé sulla terra.
Jacopo Nero Verani
Jacopo Nero Verani si laurea nel corso triennale di Filosofia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nel 2019, con una tesi sul frammento B52 di Eraclito e le conseguenti interpretazioni nella storia della filosofia con relatore il professor Giuseppe Girgenti. Studioso di cultura classica e preclassica, è impegnato nel medesimo ateneo in un progetto di tesi magistrale incentrato sul dio greco Pan, dallo sfondo mitologico alla psicanalisi