Laura Gemelli-Marciano. Pitagora
Presocratici. Alle origini della scienza
A Pitagora si richiamava l’Accademia platonica, Platone ha preso tantissimo da Pitagora e i suoi discepoli si definivano pitagorici.
Nel lavoro del il mio maestro Walter Burkert, Sapienza e scienza, si tratta il tema della matematica pitagorica che era sostanzialmente una matematica mistica.La musica nel pitagorismo non è limitata alla tecnica fina a se stessa ma ha una funzione importante, è collegata alla guarigione, al mantenimento dell’equilibrio del corpo e dell’anima, è legata all’incantesimo con cui i pitagorici guarivano dalle malattie.
La radice della scienza è in Parmenide ma l’atteggiamento di Parmenide è quello ricettivo, la scienza non è la sua ma gli viene dalla divinità. Il fatto di dire che la scienza sia stata data dalla divinità non vuol dire che uno non l’abbia cercata ma semplicemente che non la considera una sua conquista, ma un dono.Il problema del nostro tempo non è quello di valutare la scienza ma è quello di ruotare la prospettiva con cui si giudica la scienza.
La parte sacra si manifesta, per dirla in termini moderni, come inconscio e quindi se noi vogliamo salvarci come civiltà dobbiamo ruotare la prospettiva dal binario della conquista e quello del dono.Oggi gli scienziati parlano di conquiste e questa mi sembra una prospettiva che porta allo sfascio, perché una scienza finalizzata alla conquista al potere può solo essere distruttiva, se uno pensa che invece questa scienza gli è donata dalla propria parte sacra. L’idea del sacro non è confessionale, ognuno di noi ha il sacro che viene nascosto sotto questa congerie di egotismi, ma se prevale il rispetto, se si vede il sacro nella natura questa non si può manipolare.
Laura Gemelli-Marciano è professore emerito di filologia classica all’Università di Zurigo, dove ha conseguito il dottorato e la libera docenza sotto la guida di Walter Burkert, di cui è stata assistente e collaboratrice scientifica. I suoi interessi di ricerca sono legati principalmente ai Presocratici, ma si estendono anche alla poesia epica, alla medicina e alla mistica antiche. Tra le sue pubblicazioni, oltre ai tre volumi dell’edizione tedesca dei Vorsokratiker (2007-2010; voll. II-III 20132), ci sono: Le metamorfosi della tradizione. Mutamenti di significato e neologismi nel Peri physeôs di Empedocle (1990), Democrito e l’Accademia. Studi della trasmissione dell’atomismo antico da Aristotele a Simplicio (2007). Ha curato il secondo volume (Orientalia) delle Kleine Schriften di Burkert.