Giancristiano Desiderio. Il Carteggio Croce - Gentile
Il dissenso filosofico e politico
Le lettere, naturalmente già conosciute ma pubblicate separatamente, sono state riunite nell’edizione Aragno, curata da Cinzia Cassani e Cecilia Castellani, il cui ultimo volume è stato pubblicato nel 2024.Il Carteggio è un capitolo non minore della storia del pensiero dell’Europa del XX secolo ed è un'opera ulteriore sia di Benedetto Croce sia di Giovanni Gentile.
Il Carteggio, durato quasi trent'anni, si potrebbe dividere idealmente in tre parti. La prima va dal 1896 al 1910 e vede soprattutto lo svilupparsi del pensiero di Croce. La seconda va dal 1910 fino all’inizio degli anni Venti, quando Gentile inizia a pubblicare le sue opere e il suo pensiero prende forma rivelandosi molto diverso da quello di Croce. In questi anni, anche rispetto alla Prima guerra mondiale Croce e Gentile prendono posizioni differenti, il primo neutralista, il secondo favorevole all’intervento. La terza parte, che va dall’inizio degli anni Venti al 1924, vede la crisi delle istituzioni liberali e la nascita della dittatura fascista, un periodo in cui entrambi saranno ministri della Pubblica istruzione e entrambi lavoreranno alla riforma della scuola. L’ultima parte del carteggio è una parte drammatica perché il dissenso sul piano filosofico, tra storicismo crociano e attualismo gentiliano, diventa anche un dissidio di carattere politico.
Nel 1924 il rapporto umano tra i due si rompe e questo fu un dramma per la cultura italiana ed europea, ma la fine di quell’amicizia si consuma sul piano delle idee, perché mentre Gentile pensava di portare la filosofia al potere e di utilizzarla per guidare la politica, per Croce filosofia e politica devono rimanere due cose diverse e se la filosofia ha un ruolo è quello di limitare la volontà di potenza che esiste nella politica.
Giancristiano Desiderio vive e scrive a Sant’Agata dei Goti e dove capita. È stato cronista parlamentare di «Libero», vicedirettore de «L’Indipendente» e ha collaborato con il «Giornale». Oggi scrive per il «Corriere della Sera». È autore della biografia Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce (Premio Acqui Storia 2014 e Premio Sele d’Oro 2015), La verità, forse, Lo scandalo Croce, Lo spirito liberale, Il Bugiardo metafisico, Le uova e la frittata, Il divino pallone e con il volume La libertà della scuola ha curato gli scritti di Luigi Einaudi e Salvatore Valitutti sull’abolizione del valore legale dei titoli di studio. Per Rubbettino ha pubblicato Hegel in redazione (2006), Della barzelletta (2007), Scritti selvaggi (2017), La selva (2018) e Pontelandolfo 1861 (2019, II ed.)