Massimo Cacciari. Metafisica concreta
Sui rapporti fra filosofia e scienza
Metafisica: ecco la parola davanti alla quale ognuno, più o meno, si affretta a fuggire come davanti a un appestato.
Hegel
La metafisica non ha niente a che vedere con i discorsi su un altro mondo, sull’aldilà, ma all’opposto riguarda la cosa, l’essente in quanto tale, ossia come indagare l’essente a prescindere dalle sue diverse definizioni che riguardano le particolari discipline scientifiche o filosofiche.Nel libro ripercorro la storia del rapporto tra filosofia e scienza, dai classici del pensiero antico, attraverso i classici del moderno, fino alla discussione epistemologica contemporanea, cercando di mostrare come certi significati tradizionali che si attribuiscono al termine metafisica siano del tutto fuorvianti.
La metafisica significa interrogare ulteriormente rispetto alla dimensione che è propria del determinabile e dell’osservabile, sia per quanto riguarda la cosa in quanto tale, sia per quanto riguarda l’essente che siamo noi.
Non tutto ciò che non è dicibile con l’esattezza delle proposizioni scientifiche è tout court indicibile, ma, come ammettono anche i grandi scienziati, è descrivibile. Per esempio la coscienza è qualcosa che non è osservabile con esattezza scientifica ma è descrivibile con esattezza relativa.
La metafisica è una ricerca intorno all’essente in quanto l’essente dà costantemente alla nostra osservazione aporie, è costituito dall’aporia.
Questo problema viene rimosso nella filosofia contemporanea anche perché la filosofia “si arrende” di fronte al linguaggio altamente formalizzato della ricerca scientifica.
Possiamo dire, un po’ provocatoriamente, che i grandi filosofi contemporanei, i grandi rivoluzionari nel campo della visione del mondo e del pensiero, sono stati i fisici, che, a partire da Einstein, hanno anche saputo riconoscere i limiti della ricerca scientifica:La sfida è comprendere l’intrinseca relazione con la scienza che è propria dell’atteggiamento filosofico e l’intrinseca natura filosofica della scienza contemporanea.
Massimo Cacciari è professore emerito di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro dell’Accademia dei Lincei. Ha svolto attività politica ed è presente nel dibattito pubblico, dopo essere stato co-fondatore e co-direttore di alcune delle riviste che hanno segnato la vita politica, culturale e filosofica italiana tra gli anni ’60 e ’90. Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna. Si è occupato di filosofia teoretica, politica e di estetica, indagando anche le questioni relative al diritto. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e ha tenuto lezioni, corsi e conferenze presso numerose università e istituzioni europee. Tra le sue opere recenti: Dell’Inizio (Torino 1990, 2001 4a ed.); Ama il prossimo tuo (con Enzo Bianchi, Bologna 2011); Il potere che frena (Milano 2013); Labirinto filosofico (Milano 2014); Filologia e filosofia (Bologna 2015); Re Lear. Padri, figli, eredi (Caserta 2015); Occidente senza utopie (con Paolo Prodi, Bologna 2016); Generare Dio (Bologna 2017); La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (Torino 2019); Elogio del diritto (con Natalino Irti e un saggio di Werner Jaeger, Milano 2019); Il lavoro dello spirito (Milano 2020); La città. Nuova edizione (Rimini 2021); Paradiso e naufragio (Torino 2022). È componente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.la scienza è tale se riconosce i propri limiti, altrimenti diventa una teoria del tutto che non può esistere.