Marina Melone. Il progetto Vagues

Danza e Neuroscienze in Dialogo

Nel video Marina Melone, docente di Neurologia dell’Università degli Studi della Campania “LuigiVanvitelli”, del Centro InterUniversitario di ricerca in Neuroscienze (CIRN) e dello Sbarro Health Research Organization (SHRO) della  Temple University di Philadelphia, intervistata in occasione della XXXVIII edizione di Futuro Remoto, parla del Progetto Vagues. Danza e Neuroscienze in Dialogo

Il progetto Vagues è dedicato allo studio, attraverso le interfacce neurali, dell’interazione tra cervello e computer. Le interfacce neurali sono dei caschetti che consentono di leggere e registrare l’attività elettrica celebrale in base all’attività funzionale delle differenti aree del cervello. 

SI tratta di un progetto multidisciplinare che, non a caso, prende il nome di Vagues, che sono le onde del cervello, ma anche le onde del mare e quindi è una maniera per riconoscere la capacità del cervello di guardare alla bellezza. 

Il risultato che ci proponiamo di ottenere è quello di ritornare allo studio e alla consapevolezza delle capacità del nostro cervello. 
Il progetto lega le scienze all’arte, perché non c’è nessun motivo per tenere ancora ferma la  dicotomia tra scienza e arte, in quanto sia gli artisti sia gli scienziati utilizzano lo strumento dell’osservazione, che è sempre coniugata allo stupore al riconoscimento della bellezza. 

Questo progetto ha anche delle implicazioni straordinarie per aiutare le persone con malattie neurodegenerative a comunicare le proprie emozioni.