Don Tonino Bello. Vi voglio bene

Documenti editi e inediti a cura di Vito Angiuli

Nel video Mons. Vito Angiuli parla del libro Vi voglio bene. Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello, pubblicato a sua cura da Il Pozzo di Giacobbe nel 2024, che contiene documenti editi e inediti del Vescovo salentino Antonio Bello (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993).  

Il libro evidenzia la linea di continuità e di sviluppo che caratterizza la vita e il ministero pastorale di don Tonino, come sacerdote a Ugento e vescovo a Molfetta, in contrasto con una pubblicistica che corre il rischio di presentare la sua persona e il suo messaggio in modo parziale e unilaterale. Molte sue intuizioni sono diventate idee e frasi ripetuti come slogan, luoghi comuni supinamente accettati da tutti, senza il necessario vaglio critico. L’immagine mediatica ha così sopraffatto la realtà storica.

Affetti dalla “sindrome del Giano bifronte”, alcuni estimatori di don Tonino esaltano i temi sociali (la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato ecc.), ma fanno poco riferimento ai temi etici riguardanti la persona e la famiglia (il divorzio, l’aborto, l’eutanasia, ecc.) due aspetti non si possono separare, né don Tonino li ha mai divisi.

Ma per comprendere il pensiero di Don Tonino Bello bisogna tener conto dei fondamenti teologici, per non rischiare di ridurrlo al solo piano sociologico. 
Da sacerdote e da vescovo, ha sottolineato che la pace non è solo un valore, ma è soprattutto una persona: Cristo risorto. La dimensione eucaristica e cristologica è il perno centrale del suo pensiero. Per questo ripeterà spesso che senza Cristo non c’è pace. Anzi, proporrà l’identificazione tra la pace e Cristo, accogliendo in pieno l’incisiva espressione di san Paolo: «Cristo è la nostra pace» (Ef 2,14).

La pietà eucaristica, la devozione alla Madonna e l’attenzione ai poveri costituiscono il fondamento teologico del pensiero e dell’azione di don Tonino Bello.


Contrariamente a chi vorrebbe dipingerlo come un “santino”, egli riconosceva con verità e umiltà i punti di forza e i limiti del suo carattere: 

Sono un impasto di mansuetudine e di ira, di superbia e di modestia, di bontà e di durezza. Sono un intruglio di fervore e di frigidezza, di dissipazione e di raccoglimento, di slanci impetuosi e di apatica immobilità. Sono un polpettone di carne e di spirito, di passioni indomite e di mistiche elevazioni, di ardimenti coraggiosi e di depressioni senza conforto. Dio mio, purificami da queste scorie in cui naviga l’anima mia; fammi più coerente, più costante. Annulla queste misture nauseanti di cui sono composto, perché io ti piaccia in tutto, o mio Dio.
Don Tonino Bello


Due caratteristiche furono le costanti della sua azione educativa: la gioia (servite Domino in laetitia) e l’impegno a dare il massimo (ad maiorem Dei gloriam). Il suo stile educativo, dinamico e geniale, suscitava entusiasmo, impegno, fiducia, gioia di vivere. Era un misto di severità e goliardia, di impegno esigente e di ilarità e capacità di scherzare.

Gli sviluppi più recenti della scienza moderna ci mostrano dovunque stampata nel gran libro della natura (che, diceva Galileo, è scritto in caratteri matematici) quella stessa legge di amore che è scritta nel Vangelo. Negli ultimi decenni, la scienza ha compiuto passi da gigante verso la fede. Sganciatasi dalla fede, si è sentita troppo sola e troppo debole nel mistero dell’essere, e si è accorta finalmente che le verità scientifiche non sono che pallidi e incompiuti riflessi, non appaganti appieno l’intelletto e non confortanti il cuore, del vero uno ed eterno.
Don Tonino Bello


I suoi discorsi di carattere politico sono stati pubblicati con un titolo estremamente significativo, ossia la politica come arte mistica.