Stefano Bettera. Un Dio senza eserciti

L'intolleranza che minaccia la fede

Nel video Stefano Bettera, intervistato nel gennaio 2025 parla del libro Un Dio senza eserciti. L’intolleranza minaccia la fede. Persecuzioni, attentati, aggressioni: così i Media ne hanno parlato negli ultimi due anni, pubblicato da Mimesis nel 2024. 

Si tratta di una ricerca realizzata dal Centro Studi di Volocom, il Volocom Institute of Strategic Studies,  sull’intolleranza religiosa, che spesso tracima nel terrorismo, nell’omicidio, nella persecuzione, ma che fallisce il suo compito perché non riesce a ridurre totalmente a propaganda le ragioni della fede che parlano all’uomo, alla sua dimensione più profonda. Le persecuzioni sono alimentate più da interessi politici e dalla strumentalizzazione delle fedi che da divergenze teologiche o dottrinali. In questa prospettiva le istituzioni religiose, i governi e le organizzazioni della società civile devono lavorare insieme per creare spazi di dialogo e piattaforme di confronto costruttivo. Le religioni, se liberate dai fardelli del fanatismo e della strumentalizzazione politica, possono diventare potenti veicoli di pace e riconciliazione. Allo stesso modo, chi non aderisce a una fede religiosa deve poter vedere il valore della cooperazione e della solidarietà come base di una società giusta e pacifica. Il messaggio finale, quindi, non è solo di speranza, ma di azione concreta: il cambiamento parte da ognuno di noi, da come scegliamo di vedere l’altro, da come decidiamo di ascoltare e comprendere prima di giudicare. Un mondo migliore non è solo possibile, ma è nelle nostre mani. E Dio, ovviamente, non ha bisogno di alcun esercito!
 

Il filosofo francese Michel Onfray in una recente intervista ha giustamente sottolineato che solo le religioni sono in grado di costituire la base per la creazione di una vera civiltà e non è affatto un caso che proprio l’identità religiosa giochi un ruolo decisivo nella possibilità o meno di creare una nuova comunità dialogante o, al contrario, di comunità che si guardano con sospetto.

Il compito dell’Europa che verrà è quello di immaginare proposte e soluzioni che vadano oltre la retorica della solidarietà e rispondano invece alla richiesta di un futuro credibile che per primi proprio molte comunità di nuovi cittadini richiedono. Dalla capacità di rispondere a questa sfida nasceranno le condizioni che permetteranno ai nuovi europei di rimanere fedeli ai propri valori, alla propria comunità, mettendo questo patrimonio di valori e tradizioni a disposizione di una comunità più ampia che potranno finalmente chiamare casa.


Stefano Davide Bettera è filosofo, scrittore, e giornalista. Alterna il suo lavoro di autore con l’attività divulgativa. Ha pubblicato, tra gli altri: La pornografia dell’essere. La modernità oltre l’agonia del presente (Meltemi), Il volto dell’altro. Quando la gioia diventa una scelta di libertà (Meltemi), L’abbraccio del mondo. Coltivare la saggezza dello spirito per realizzare una mente ecologica (Mondadori) e Secondo Natura. Critica dell’ideologi liberal progressista” (Solferino).