Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce

Giancristiano Desiderio

Nel video Giancristiano Desiderio, intervistato nel febbraio del 2025, parla della sua opera Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce, ripubblicata nel 2024 in tre volumi da Aras  Edizioni. 

Come Gabriele d’Annunzio volle fare della sua vita un’opera d’arte, così Benedetto Croce fece della sua vita un’opera di filosofia e la mia biografia del maggior filosofo del Novecento parte da questo presupposto, cercando di legare il più possibile la filosofia intellettuale e pratica con la vita del filosofo, indagando la sua vita affettiva come la radice da cui il suo pensiero trae alimento. 

Quello che noi chiamiamo filosofia non nasce se non in maniera indiretta dai libri, ma è sempre una drammatizzazione della vita del filosofo.  


Dalla tragedia del terremoto Croce viene fuori attraverso il lavoro, l’etica del lavoro, che diventa essenziale per la sua stessa filosofia, perché quello che chiamiamo storicismo assoluto altro non è che un lavoro intellettuale che il filosofo compie per tutta la vita su se stesso, con un esercizio costante di vigilanza sulla propria esistenza. 

Attraverso la storia d’amore con Angelina Zampanelli, iniziata nel 1893, Croce riacquista fiducia nella vita, smette i panni dell’erudito e diventa un filosofo. Una storia che per molto tempo è stata censurata, ma che invece, proprio perché è determinante per la sua filosofia, deve essere conosciuta. 


La sua filosofia dei distinti, che è nella sostanza una distinzione tra filosofia e potere e si contrappone all’idealismo di Giovanni Gentile, che, unendo fin troppo pensiero e azione, sfocia, a dire di Croce, nel misticismo. Una filosofia antitotalitaria che lo vede opposto sia al totalitarismo fascista, sia a quello comunista.

In Croce la libertà non viene soltanto teorizzata, ma anche praticata, perché Croce è una sorta di voltagabbana all’incontrario: se la caratteristica degli italiani è quella di saltare sul carro del vincitore, Croce, al contrario, nei momenti cruciali della storia d’Italia salta giù dal carro del vincitore e lo fa ben due volte, la prima quando Mussolini va al potere e la seconda, dopo la proclamazione della Repubblica, ritirandosi dell’attività politica diretta e rifiutando di essere eletto alla Presidenza della Repubblica. Preferì Croce rimanere fedele alla sua religione, quella della libertà.  

Giancristiano Desiderio vive e scrive a Sant’Agata dei Goti e dove capita. È stato cronista parlamentare di «Libero», vicedirettore de «L’Indipendente» e ha collaborato con il «Giornale». Oggi scrive per il «Corriere della Sera». È autore della biografia Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce (Premio Acqui Storia 2014 e Premio Sele d’Oro 2015), La verità, forse, Lo scandalo Croce, Lo spirito liberale, Il Bugiardo metafisico, Le uova e la frittata, Il divino pallone e con il volume La libertà della scuola ha curato gli scritti di Luigi Einaudi e Salvatore Valitutti sull’abolizione del valore legale dei titoli di studio. Per Rubbettino ha pubblicato Hegel in redazione (2006), Della barzelletta (2007), Scritti selvaggi (2017), La selva (2018) e Pontelandolfo 1861 (2019, II ed.)