Andrea Zhok. Scienza, tecnocienza e tecnocrazia

Il declino della politica 

Nel video Andrea Zhok, professore di Filosofia morale Università degli Studi di Milano, intervistato in occasione delle III Giornate di Studio del Centro Studi di Critica Heideggeriana-CSCH su Che cos’è filosofia, che si sono tenute a Napoli dal 12 al 14 febbraio 2025, risponde ad una domanda sul rapporto tra scienza e tecnoscienza e tra democrazia e tecnocrazia. 
 

Il termine scienza indica semplicemente il sapere, ma la scienza moderna è una forma del sapere che mira ad un’applicazione tecnica. Questo non vuol dire che tutta la scienza sia scienza applicata, ma che anche la scienza pura comunque predispone il terreno per la scienza applicata. 

Il termine tecnoscienza è quindi un modo più chiaro di nominare la scienza moderna, che, nata con Galileo come una sottoclasse del sapere, non aveva la pretesa di essere l’unica forma del sapere. 
La tecnocrazia è fondata sulla razionalità dei criteri scientifici strettamente legati all’efficienza economica ossia sull’idea che la razionalità economica si ripercuota sulla buona politica, che in termini marxiani si descrive come un processo di transizione del potere dalle vecchie aristocrazie alle nuove oligarchie a base economica. 

Alle soglie della Prima guerra mondiale si registra il picco di divario tra i redditi apicali e i redditi bassi, lo steso che ritroviamo oggi a distanza di oltre un secolo. Nel frattempo c’è stata una fase storica in cui la politica si è imposta all’economia, nella quale rientrano quelli che vengono chiamati “I trenta gloriosi”, gli anni che vanno dalla fine della Seconda guerra mondiale a circa metà degli anni Settanta, l’unica fase storica nella quale si è avuto un miglioramento oggettivo delle condizioni di vita diffuse e una democratizzazione reale, grazie ad un equilibrio storico unico, dato dal fatto che l’occidente aveva uno spettro, quello  del comunismo, che faceva da contraltare, ponendosi come sistema alternativo. 

Finché è stato plausibile un modello alternativo questo ha consentito alla politica di essere politica e anche politica democratica. Questo fenomeno comincia a incrinarsi già dopo il ’68 e con la crisi petrolifera dalla metà degli anni ’70 avviene un cambio di paradigma: l’inflazione causata dall’incremento dei prezzi delle materie prime viene letta dall’intellighènzia europea come provocata dall’eccesso di Stato sociale. Per questo ci troviamo ancora oggi in una condizione in cui la tecnica è dominante rispetto ad ogni forma di politica. 

Andrea Zhok (Trieste, 1967) si è formato studiando e lavorando presso le università di Trieste, Milano, Vienna ed Essex. È attualmente professore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni monografiche ricordiamo: Il concetto di valore: dall’etica all’economia (2001), Lo spirito del denaro e la liquidazione del mondo (2006), Emergentismo (2011), La realtà e i suoi sensi (2012), Rappresentazione e realtà (2014), Libertà e natura (2017).