Joseph Conrad secondo Alessandro Baricco
La follia di Almayer
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza - Joseph Conrad
Joseph Conrad, pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski, nasce a Berdyčiv il 3 dicembre 1857. La sua famiglia appartiene alla nobiltà terriera della Polonia, a quel tempo sotto il dominio russo. Il padre di Conrad, patriota e uomo di lettere, muore nel 1867, dopo molti anni di esilio politico (la madre era morta nel 1865). Affidato alla tutela di uno zio, Conrad compie gli studi secondari a Cracovia. A diciassette anni parte per Marsiglia, dove s’imbarca come marinaio. Serve nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunge il grado di capitano di lungo corso. Nel 1886 diventa cittadino inglese. L’attenzione ottenuta dal suo primo romanzo lo induce, lasciata la marina e stabilitosi in Inghilterra, a dedicarsi interamente all’attività letteraria. Il primo romanzo, La follia di Almayer esce nel 1895. Seguono Un reietto delle isole (1896) e Il negro del Narciso (1898). In Lord Jim (1900), uno dei suoi capolavori, Conrad adotta per la prima volta la tecnica del racconto nel racconto. Le raccolte di novelle e i romanzi brevi, Gioventù (1902), Cuore di tenebra (1902), Tifone (1903), e il romanzo Nostromo (1904) concludono la prima fase della sua produzione. I romanzi politici L’agente segreto (1907) e Con gli occhi dell’Occidente (1911) contengono una violenta denuncia del dispotismo zarista, ma rivelano anche l’avversione di Conrad per le idee rivoluzionarie. I luoghi esotici e il mare ritornano nei libri successivi. Ricordiamo: Racconti di mare e di costa (1912), Caso (1914), Vittoria (1915), La linea d’ombra (1917), La liberazione (1920). Muore a Bishopsbourne il 3 agosto 1924.
Alessandro Baricco nasce a Torino nel 1958, si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica. Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (1988). Castelli di rabbia (1991), suo primo romanzo, ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (1993); il monologo teatrale Novecento (1994) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull'oceano; Seta (1996), portato sullo schermo da François Girard, City (1999) e Senza sangue (2002). Tra i saggi: L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (1993); Barnum. Cronache del Grande Show (1995). Compare in televisione nelle trasmissioni culturali ‟L'amore è un dardo”, sull'opera lirica, e ‟Pickwick”, dedicata ai libri. Del 2005 è il romanzo Questa storia (2005) cui segue, l'anno dopo, I Barbari. Saggio sulla mutazione (2006), precedentemente pubblicato a puntate su ‟la Repubblica”. Nel 2007 propone all'Auditorium Parco della Musica di Roma una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick, poi confluita in Herman Melville. Tre scene da Moby Dick (2017). Tra le sue opere più recenti: Emmaus (2009), Mr Gwyn (2011), Tre volte all’alba (2012), Una certa idea di mondo (2012), The Game (2018). Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino, di cui è preside.