Vincenzo Consolo: così sono passato al romanzo storico

L'influenza del Gattopardo sull'opera di Consolo

Vincenzo Consolo spiega quale sia stata l'influenza sulla sua opera del Gattopardo, a sua volta influenzato da I Vicerè, a sua volta influenzato da Verga. Il sorriso dell'ignoto marinaio, pubblicato nel 1976 ebbe una grande fortuna di pubblico e di critica.

Il mio primo libro era un libro di memorie personali, scritto in una prima persona che non ho più praticato, poi sono passato al romanzo storico


Vincenzo Consolo nasce a Sant’Agata di Militello (Messina) nel 1933, vive e lavora a Milano fin dagli anni cinquanta. 
Terminati gli studi di giurisprudenza tra Milano, dove studia all’Università Cattolica, e Messina, dove si laurea con una tesi in Filosofia del Diritto, insegna nelle scuole agrarie in Sicilia, tornando poi nel capoluogo lombardo per lavorare in RAI. Esordisce nel 1963 con La ferita dell’aprile. Nel 1976 pubblica Il sorriso dell’ignoto marinaio, il suo capolavoro. Altrettanto significativi sono Retablo (Palermo,1987), Nottetempo, casa per casa (Milano, 1992), L’olivo e l’olivastro (Milano, 1994), Lo Spasimo di Palermo (Milano, 1998), Di qua dal faro. 
Tra i racconti: Le pietre di Pantalica (Milano,1988), Per un po’ d’erba ai limiti del feudo (in Narratori di Sicilia a cura di L. Sciascia e S. Guglielmino, Milano, 1967), Un giorno come gli altri (in Racconti italiani del Novecento a cura di E. Siciliano, Milano, 1983), il racconto teatrale Lunaria (Torino, 1985) . Tra i saggi:
Nfernu veru. Uomini e immagini dei paesi dello zolfo (1985), 
La pesca del tonno in Sicilia ( Palermo 1986), 
Il barocco in Sicilia ( Milano, 1991), 
Vedute dallo stretto di Messina (Palermo, 1993). Muore a Milano il 21 gennaio 2012.