Franz Kafka: un ritratto
La spietata autoanalisi dello scrittore praghese
Protagonista di primo piano della letteratura del Novecento, Franz Kafka, viene qui raccontato attraverso un ampio repertorio fotografico e sulla scorta di notizie fornite dalla biografia di Max Brod. Di nascita borghese agiata, Kafka si laurea in legge e si impiega presso le Assicurazioni Generali. Si forma sui classici dell'Ottocento, scrive di notte diari e romanzi, ricchi di schizzi e disegni. Nelle sue scritture private Franz compie una spietata autoanalisi, mentre il suo pensiero si avvicina alle teorie socialiste, al darwinismo, alla filosofia di Kierkgaard. Secondo il biografo, Kafka è un parlatore generoso e incantevole, tormentato da un continuo senso di colpa che lo accompagnerà fino alla morte. La sua vita è funestata dall'insonnia e dalla tubercolosi, dall'odio per i parenti e dal presentimento della catastrofe che di lì a poco si abbatterà sull`Europa. Gli sarà vicina, sino alla fine, Dora, l'unica fidanzata che abbia resistito alla sua inquietudine e alla sua genialità. L'incipit della Lettera al padre:
Carissimo padre, di recente mi hai domandato perché mai sostengo di avere paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in parte proprio per la paura che ho di te, in parte perché questa paura si fonda su una quantità tale di dettagli che parlando non saprei coordinarli neppure passabilmente. E se anche tento di risponderti per iscritto, il mio tentativo sarà necessariamente assai incompleto, sia perché anche nello scrivere mi sono d'ostacolo la paura che ho di te e le sue conseguenze, sia perché la vastità del materiale supera di gran lunga la mia memoria e il mio intelletto.
Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio 1883. Figlio di un agiato commerciante ebreo, ha col padre un rapporto tormentoso. Il fidanzamento con Felice Bauer, interrotto, ripreso, poi definitivamente sciolto, la relazione con Dora Dymant, con cui convive dal 1923, testimoniano la ricerca di una stabilità sentimentale che non raggiunge mai. Studia Giurisprudenza, si laurea nel 1906 e si impiega in una compagnia di assicurazioni. Malato di tubercolosi, soggiorna per cure a Riva del Garda (1910-12), poi a Merano (1920) e infine nel sanatorio di Kierling, presso Vienna, dove muore il 3 giugno 1924. Nel 1913 esordisce con la raccolta di prose, Meditazione. Nel 1915 pubblica il suo racconto più celebre La metamorfosi. Il 1916 è l'anno de La condanna, seguono poi Nella colonia penale (1919), Il medico di campagna (1919), La costruzione della muraglia cinese e tre romanzi incompiuti: America (1924), Il processo (1924) e Il castello (1926).