Allen Ginsberg il poeta della Beat Generation
1996: Saluti cosmopoliti a Milano
In questo filmato viene ripercorsa la vita di Allen Ginsberg proviene da una famiglia dell’alta borghesia statunitense di origine ebraica e dalle solide convinzioni democratiche, progressiste e filocomuniste. Cresciuto negli Stati Uniti dominati dall’ombra del maccartismo - fenomeno socio-politico che nel clima di tensione della guerra fredda tende a stroncare sul nascere ogni tendenza filocomunista - già negli anni del liceo e degli studi universitari sviluppa un forte impulso alla ribellione e un grande interesse verso la sorte dei più deboli, tendenza che molto presto comincia ad esprimere in poesia.
Negli ambienti universitari, incontra artisti e scrittori che diventano personaggi chiave del clima intellettuale americano contemporaneo, quali Jack Kerouac e Neil Cassady, che insieme a lui, contribuiscono a dare forma alla cosiddetta beat generation.
I poeti della beat generation, spesso stravolti dall’uso smodato di alcol e droghe, che diventano la loro vera e propria ossessione, ma in molti casi anche la loro ispirazione, fanno della trasgressione, dell’attrazione verso la disubbidienza, il crimine e la pazzia l’oggetto della loro rappresentazione estetica.
Allen Ginsberg, tra tutti, è forse quello che nel suo stile anticonformista, non aulico, intimistico, riesce a trarre i risultati più puri e interessanti dell’esperienza della “beat generation”.
Ribellati contro i governi contro Dio, il cambiamento è assoluto, cogliti a pensare, ricorda il futuro, consiglia sotanto te stesso, l'universo è soggettivo, l'interno del cranio è vasto come l'esterno, la mente è spazio esterno, primo pensiero miglior pensiero, la schiettezza pone fine alla paranoia