Amara Lakhous e Carlo Emilio Gadda
Analogie e differenze con il grande scrittore milanese
Lo scrittore di origine algerina Amara Lakhous, che è stata paragonato a Carlo Emilio Gadda per l'impasto linguistico dei suoi libri e l'ambientazione romana, spiega in questa intervista quelle che possono essere effettivamente considerate analogie con il grande scrittore milanese, ma anche e anzi soprattutto le differenze, definendo il paragone lusinghiero ma sostanzialmente un'esagerazione.
Gadda ha lavorato sul linguaggio che è una cosa fondamentale, e che è quello che io cerco di fare partendo dal parlato, perché la letteratura si basa sul linguaggio, che è une essere vivente, è come una pianta che ha bisogno del sole e dell'aria, quindi io parto sempre dal parlato, ecco peerché lavoro molto sui dialetti - Amara Lakous
Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970. Nel 1995 lascia l’Algeria per trasferirsi in Italia dove prende una seconda laurea, fa il giornalista e il mediatore culturale. Il suo primo libro, Le cimici e il pirata , viene pubblicato in versione bilingue arabo-italiano nel 1999 e in italiano nel 2011 col titolo Un pirata piccolo piccolo. Nel 2006 esce Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio con cui ottiene un grande successo di pubblico e di critica. Il libro diventa film nel 2010 con la regia di Isotta Toso. Sempre nel 2010 esce Divorzio all’islamica a viale Marconi.
Carlo Emilio Gadda nasce il 14 novembre 1893 a Milano. Si iscrive al Politecnico per studiare ingegneria, ma nel 1915 parte volontario per il fronte (e solo nel 1955 pubblica il Giornale di guerra e di prigionia sulla dolorosa esperienza della guerra). Collaboratore della rivista Solaria, dal 1931, dopo aver esercitato per anni la professione di ingegnere, riesce a dedicarsi completamente all’attività letteraria e pubblica La madonna dei filosofi cui segue, nel 1934, Il castello di Udine. Nel 1936 scrive La cognizione del dolore (pubblicato in volume nel 1963 e nel 1970). Nel 1940 si trasferisce a Firenze dove frequenta critici e scrittori; nel 1944 pubblica la raccolta di racconti L’Adalgisa. Dal 1950 è a Roma dove lavora alla Rai e redige le Norme per la redazione di un testo radiofonico. Ottiene una grande notorietà con Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (pubblicato in volume nel 1957), un giallo senza soluzione, ambientato nella Roma del 1927. Tra le opere dell’ultimo periodo va ricordato anche il saggio-pamphlet Eros e Priapo (1967) sulla retorica del regime fascista. Muore a Roma il 21 maggio 1973.