Lidia Ravera: scoprire Virginia Woolf

Un dialogo con Antonio Debenedetti

Lidia Ravera racconta la sua scoperta di Virgina Woolf: "per me Virginia Woolf non è un partito, perché lei odiava la disciplina, né una bandiera. È un amore". A sedurre la scrittrice è una frase della Camera di Giacobbe (1922): "Non sono le catastrofi, gli assassini, la morte, le malattie o l`età che ci uccidono, è il modo in cui le persone guardano e ridono e salgono sugli omnibus". Di lì "l'amore vorace, erotico" della Ravera per una scrittrice di cui ha letto tutto. Virginia disprezzava le trame e diceva: "stanno lì solo per suscitare emozioni. E le uniche due emozioni sono l`amore e l`odio". Fatta questa premessa, Lidia Ravera racconta Gita al faro (1927), analizzando la struttura di questo romanzo-trittico, con cui la Woolf raggiunse la sua piena maturità artistica, rifondando il romanzo stesso come genere letterario. I rapporti di Virginia Woolf con le scrittrici a lei contemporanee e con il  gruppo di Bloomsbury costituiscono ulteriori oggetti di riflessione di questo dialogo tra la Ravera e Antonio Debenedetti. In conclusione si cerca di capire perché alla scrittrice inglese non venga quasi mai riconosciuta, nel panorama letterario del Novecento, una statura pari a quella di Proust, Kafka e Joyce. Forse perché, parafrasando le parole della Ravera, lei non era una teorizzatrice, cercava piuttosto un ritmo interiore che le consentisse di catturare dei “momenti d’essere”.  "Virginia Woolf  non è una di quelle che mettono ordine negli scaffali. È una di quelle che li riempiono” sostiene la Ravera.L'inicipit di Mrs Dalloway nella traduzione di Nadia Fusini:  

La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comperati lei.
Quanto a Lucy aveva già il suo daffare. Si dovevano togliere le porte dai cardini; gli uomini di Rumpelmayer sarebbero arrivati tra poco. E poi, pensò Clarissa Dalloway, che mattina – fresca come se fosse stata appena creata per dei bambini su una spiaggia.
Che gioia! Che terrore! Sempre aveva avuto questa impressione, quando con un leggero cigolio dei cardini, lo stesso che sentì proprio ora, a Bourton spalancava le persiane e si tuffava nell'aria aperta.

Lidia Ravera, nata a Torino, ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo romanzo d’esordio Porci con le ali. Ha scritto trenta opere di narrativa. I suoi ultimi romanzi sono: Piangi pure, Gli scaduti e Il terzo tempo. Ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione.

Virginia Woolf nasce a Londra il 25 gennaio 1882 dal critico letterario sir Leslie Stephen e di Julia Prinsep Jackson. Affronta da adolescente la morte della madre. Sposa nel 1912 Leonard Woolf con cui fonda e dirige la casa editrice Hogarth Press. A casa loro nel quartiere di Bloomsbury si riunisce un gruppo di intellettuali che prende questo nome. I suoi due primi romanzi, La crociera (1915) e Notte e giorno (1919) rispondono a criteri narrativi tradizionali. Il cambiamento di prospettiva e la forte capacità innovativa con cui affronta la materia romanzesca appaiono in La stanza di Jacob (1922); Mrs. Dalloway  (1925); Al faro (1927); Orlando (1928); Le onde (1931); Gli anni (1937 1955); Tra un atto e l’altro (1941); Flush (1933,biografia del cane di Elizabeth Barret Browning) e Roger Fry (1940).Tra le sue raccolte di saggi: Una stanza tutta per sé (1929); ll lettore comune (due serie, rispettivamente 1925 e 1932). Per tutta la vita soffre di crisi depressive, peggiorate nell’ultimo periodo per lo stato di tensione provocato dalla guerra. Il 28 marzo del 1941 si riempie le tasche di sassi e si lascia annegare nel fiume Ouse, non lontano da casa, nei pressi di Rodmell.