Parlare, leggere, scrivere - Stranieri in patria

Dal programma Rai del 1973 a cura di Eco e De Mauro

La prima puntata di “Parlare, leggere, scrivere”, il programma, che Tullio De Mauro ed Umberto Eco scrissero e curarono per la Rai nel 1973, illustra come nel dopoguerra in Italia, tra italiani, non sia possibile capirsi, è come se ognuno parlasse una lingua straniera. La lingua italiana non è patrimonio comune di tutti i cittadini della Repubblica. Lingua e condizioni economiche sono strettamente legate e non sempre esiste, nel popolo, la consapevolezza della diversità.
                 

L'idea di dedicare una serie di puntate, in prima serata se non ricordo male alla situazione linguistica italiana, nacque all'interno della Rai. Con Eco pensavamo di avere un regista come Nanni Loi e quindi di andare a fare delle tramsissioni in cui il dato dell'inchiesta fosse in primo piano, la televisione ci affidò invece alla regia di Piero Nelli, un regista di grande valore di documentari, di film storici - Tullio De Mauro


Umberto Eco, scrittore e semiologo, è nato ad Alessandria nel 1932. Ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega nel 1981). Tra gli altri romanzi di grande successo Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e Il cimitero di Praga (2010). Molte le opere di saggistica tra cui: Opera aperta (1962), Diario minimo (1963), Trattato di semiotica generale (1975), Lector in fabula (1979), I limiti dell’interpretazione (1990), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007). Ha pubblicato alcuni volumi illustrati: Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista(2009) e Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013).

Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 – Roma, 2017) si laurea in Lettere classiche a Roma nel 1956, insegna Glottologia, e poi Filosofia del linguaggio; è ordinario di Linguistica generale. All’Università di Roma Sapienza è direttore del Dipartimento di scienze del linguaggio, presidente del Corso di laurea in Filosofia, componente del Comitato interuniversitario del Lazio per la Scuola postlaurea di specializzazione per insegnanti. Insegna nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Nel 1966 fonda con altri la Società di linguistica italiana, di cui è anche presidente (1969-73). È consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell'università di Roma (1981-85), delegato per la didattica del rettore (1986-88) e presidente dell'Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97). Nel 2001 viene nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l'insieme delle sue attività di ricerca, l'Accademia Nazionale dei Lincei gli attribuisce nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli viene conferito l'Honorary Doctorate dall'Università di Waseda (Tokyo). Traduce e commenta il Cours de linguistique générale di Ferdinand de Saussure (1967). Cura il DAIC. Dizionario avanzato dell'italiano corrente (1997), il Dizionario della lingua italiana (2000), il Dizionario etimologico (con M. Mancini, 2000) e il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana (con M. Mancini, 2001). Collabora, tra le altre riviste, con Il Mondo (1956-64), L'Espresso (1981-90) e Internazionale.