Giorgio Bassani secondo Giorgio Montefoschi

Ritratto di un uomo discreto

Giorgio Montefoschi racconta lo scrittore Giorgio Bassani, le sue opere, il suo intenso legame con la città di Ferrara, i suoi luoghi di vita e di scrittura.

Giorgio Bassani era un uomo riservato, timido, schivo, un uomo discreto. Lo definirei un uomo di buone maniere. Queste buone maniere non erano casuali, erano buone maniere che affondavano in un profondo senso civile e nella cultura.

Giorgio Bassani nasce a Bologna il 4 marzo 1916, trascorre la giovinezza a Ferrara e si trasferisce poi a Roma. Nel 1940 pubblica il volume di racconti Una città di pianura, nel 1953 La passeggiata prima di cena e nel 1955 Gli ultimi anni di Clelia Trotti, poi confluiti in Cinque storie ferraresi (1956) con cui vince il Premio Strega. Tra i suoi romanzi ricordiamo: Gli occhiali d’oro (1958), Il giardino dei Finzi Contini (1962), che ha ispirato l’omonimo film di Vittoria De Sica; Dietro la porta (1964); L’airone (1968); L’odore del fieno (1972). Ha pubblicato raccolte poetiche di ispirazione ermetica e crepuscolare: Storie di poveri amanti (1945), Te lucis ante (1947) e Un’altra libertà (1951), poi riunite nel volume L’alba ai vetri (1963); Epitaffio (1974), In gran segreto (1978), In rima e senza (1982). Ha scritto inoltre i volumi di saggi Le parole preparate (1966) e Di là dal cuore (1984). Muore a Roma il 13 aprile 2000.    

 

Giorgio Montefoschi, scrittore, collabora con il Corriere della sera. Tra i suoi romanzi ricordiamo: Ginevra (1974), L’amore borghese (1978), La felicità coniugale (1982), Lo sguardo del cacciatore (1987), La porta di Damasco (1992), La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003, Premio Mondello), Eva (2011), Un' idea di Roma (2012). Ha realizzato molti documentari di viaggio per la televisione, narrandone l’esperienza nel libro Dove comincia l’Oriente (2003). Ha commentato edizioni di vari testi classici e contemporanei.