Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira
Un romanzo esistenziale
Nel 1994 usciva Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. Il suo autore ne parla come di un libro esistenziale, incentrato su una presa di coscienza individuale nel Portogallo del 1938. Questo non toglie, sempre secondo Tabucchi, che sia anche un libro politico, la cui lettura è stata influenzata dal momento storico in cui è stato pubblicato, la classe politica italiana ci si è riconosciuta.
Sostiene Perreira che da un po' di tempo aveva preso l'abitudine di parlare al ritratto della moglie. Gli raccontava quello che aveva fatto durante il giorno, gli confidava i suoi pensieri, chiedeva consigli.Non so in che mondo vivo, disse Pereira al ritratto, me lo ha detto anche Padre Antonio, il problema è che non faccio altro che pensare alla morte, mi pare che tutto il mondo sia morto o che sia in procinto di morire.
Antonio Tabucchi nasce a Pisa il 24 settembre 1943. Si laurea nel 1969 con una tesi sul Surrealismo in Portogallo, si perfeziona alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni Settanta e nel 1973 viene chiamato ad insegnare lingua e letteratura portoghese a Bologna. Il suo primo romanzo è Piazza d'Italia (1975). Pubblica i racconti: Il gioco del rovescio, 1981; Piccoli equivoci senza importanza, 1985; L'angelo nero, 1991 e i romanzi: Notturno indiano, 1984; Il filo dell'orizzonte, 1986; Requiem, scritto in portoghese, 1991, tradotto in italiano nel 1992; Sostiene Pereira, 1994; La testa perduta di Damasceno Monteiro, 1997. Per il teatro scrive I dialoghi mancati (1988). Cura un'antologia dell'opera di Fernando Pessoa (Una sola moltitudine, due volumi, 1979-84), autore al quale dedica gran parte della propria attività di studioso. Muore a Lisbona il 22 marzo 2012. Nel 2018 la sua opera omnia è stata raccolta in due volumi.