Tonio Kroeger di Thomas Mann secondo Franco Brusati

Franco Brusati parla dell’opera di Thomas Mann e in particolare di Tonio Kröger, il romanzo nel quale Mann affronta il tema, tipico della sua poetica, dell'attrazione reciproca tra realtà antitetiche: il “mondo dei fatti”, proprio della borghesia industriale, e il mondo del pensiero e della parola, il mondo dell’arte. Il giovane e sensibile Tonio è amico di Hans, proveniente da una famiglia tipicamente borghese, il quale ha nei suoi confronti un atteggiamento protettivo, dettato dalla consapevolezza di essere più concreto e realista. Tonio è attratto in modo ambiguo da Hans, così diverso da lui, proprio per il suo pragmatismo, così come l’arte, pur volutamente antiborghese, è attratta dalla concretezza di quel mondo. Ne I Buddenbrook è invece “il male sottile dell’arte” a determinare la decadenza della famiglia borghese.

Sulle strette vie della città il sole invernale era solo un pallido riflesso, lattiginoso e stanco dietro le coltri di nuvole. Le strade, fiancheggiate dai colmi aguzzi delle case, erano umide e ventose, e di tanto in tanto cadeva una specie di grandine mollliccia, qualcosa di mezzo tra la neve e il ghiaccio -  Thomas Mann, Tonio Kroeger (incipit)


Thomas Mann nasce a Lubecca il 6 giugno 1875. Inizia a scrivere brevi novelle pubblicate sul settimanale satirico Simplicissimus. Nel 1901 pubblica I Buddenbrook, romanzo che gli procura un enorme successo all'età di venticinque anni. Nel 1929 riceve il Premio Nobel per la Letteratura. Dal 1933 vive esule in Svizzera prima, negli Stati Uniti in seguito. Torna a Zurigo nel 1952. Fra le sue opere più celebri: La morte a Venezia (1912), La montagna incantata (1924), Doctor Faustus (1947).