La poesia amorosa di Torquato Tasso
Introdotta da Guido Davico Bonino
Nel filmato Guido Davico Bonino sottolinea l'impegno profuso da Torquato Tasso sulla Gerusalemme Liberata, poema epico a cui lavora fin da quando ha tredici anni. Negli intervalli della malattia mentale da cui è colpito Tasso compone le circa 2000 rime, notevoli, oltre che per il numero, per la verità dei contenuti: amore, politica, religione e autobiografia. Dalle Rime sul tema d'more, dedicate a Lucrezia Bendidio, Umberto Ceriani legge: "Era dell`età mia nel lieto aprile", "Colei che sovra ogni altra amo ed onoro", "Bella è la donna mia se del bel crine", "La terra si copria d`orrido velo", "Non è questa la mano", "Lunge da voi, ben mio", "Io non posso gioire", "Giacea la mia virtù vinta e smarrita".
Era de l’età mia nel lieto aprile,
E per vaghezza l’alma giovinetta
Gía ricercando di beltà ch’alletta,
Di piacer in piacer, spirto gentile:
Quando m’apparve donna assai simíle
Ne la sua voce a candida angeletta;
L’ali non mostrò già, ma quasi eletta
Sembrò per darle al mio leggiadro stile.
Miracol novo! ella a’ miei versi ed io
Circondava al suo nome altere piume;
E l’un per l’altro andò volando a prova.
Questa fu quella il cui soave lume
Di pianger solo e di cantar mi giova,
E i primi ardori sparge un dolce oblio.
Torquato Tasso nasce a Sorrento l'11 marzo 1544. La sua opera più importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, è la Gerusalemme liberata (1581), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme. Muore a Roma il 25 aprile 1595.