Ugo Cornia: l'Odissea
L'opera omerica e l'astuzia del personaggio di Ulisse
In questa intervista lo scrittore modenese Ugo Cornia spiega tutto il suo amore per l'Odissea, libro che ha letto in diverse edizioni e riduzioni, e in particolare per il personaggio di Ulisse, per l'aspetto della furbizia, delle truffe continue, a partire dal cavallo di Troia all'inganno di "nessuno" con Polifemo.
L'incipit dell'Odissea:
Narrami, o musa, dell'eroe multiforme, che tanto
vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia:
di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri,
molti dolori patì sul mare nell'animo suo,
per riacquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni.
Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo:
con la loro empietà si perdettero,
stolti, che mangiarono i buoi del Sole
Iperione: ad essi tolse il dì del ritorno.
Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.
Omero è il poeta greco cui sono attribuiti i due più importanti poemi epici della letteratura graca: l'Iliade e l'Odissea. Sulla sua biografia non ci sono certezze e anzi la sua vita è ammantata di leggenda, pertanto per gli storiografi è stato estremamente complesso e delicato tentare di ricomporne le vicende storiche, tanto che molte questioni cruciali sono ancora aperte, come per esempio in che periodo sia vissuto e dove precisamente.