Giacomo Leopardi secondo Vanni Leopardi
Un Leopardi fuori dagli schemi
Un ritratto inedito e molto privato del grande Giacomo Leopardi ad opera del suo discendente nonché custode della storica casa di Recanati, l’attuale conte Vanni Leopardi. Leopardi viene descritto come uomo del riscatto, del coraggio, che rifugge dalla noia. E poi gli aspetti più privati: amava molto i cani, dormiva vestito, trattava le persone di casa come parte della sua famiglia, passeggiava moltissimo ed era pronto agli scherzi. Vanni Leopardi si sofferma sul film di Mario Martone, Il giovane favoloso che resistuisce un'immagine più equlibrata dell'uomo Leopardi.
Leopardi soffre perché vuole dare un messaggio nuovo a una società che non lo capisce
Vanni Leopardi nasce nel 1942, figlio di Pierfrancesco Leopardi (discendente di Pierfrancesco, fratello minore di Giacomo e figlio più giovane di Monaldo e Adelaide).
Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798 a Recanati, primo dei dieci figli del conte Monaldo e della marchesa Adelaide Antici. Cresce nella ricchissima biblioteca paterna, studiando e scrivendo sin da ragazzo opere erudite (Storia dell’astronomia, 1813; Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, 1815). Nel 1822 è a Roma; poi a Milano, a Bologna, a Firenze e a Pisa; infine a Napoli. Compone idilli e canzoni (tra cui: All’Italia, 1818; Ad Angelo Mai, 1920; La sera del dì di festa, 1820; A Silvia, 1828; Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, 1829; La ginestra, 1836). In prosa: le Operette morali (1827), lo Zibaldone, steso tra il 1827 e il 1832, e i Pensieri, incompiuti e postumi. Muore a Napoli il 14 giugno 1837.