William Faulkner, cantore del Sud
Un ritratto dell'autore dell'Urlo e il furore
William Faulkner, testimone con i suoi romanzi del progressivo indebolimento degli Stati del Sud e del Mississippi in particolare, viene raccontato in questo video che ne ricostruisce le tappe biografiche e le scelte stilistiche. Nell'Urlo e il furore e Luce d'agosto si raccontano le conseguenze della guerra di secessione, in una sintesi drammatica in cui si fondono presente, passato e futuro. Faulkner ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1949. La sua produzione letteraria ha ispirato altri autori e numerose opere cinematografiche, imprimendosi nell’immaginario collettivo. L'incipit di L’urlo e il furore, Einaudi, traduzione di Vincenzo Mantovani:
William Faulkner nasce a New Albany, Mississippi, il 25 settembre 1897 e muore a Oxford, Mississippi, il 6 luglio 1962. Debutta con Soldier's pay (1926) e Mosquitoes (1927). Con Sartoris (1929) comincia a delinearsi la sua poetica del "profondo Sud" . Scrive poi The Sound and the fury (1929) e As I lay dying (1930) cui seguono, Sanctuary (1931), Light in August (1932), Doctor Martino and other stories (1934) e Absalom, Absalom! (1936), una delle sue opere più discusse. Dopo The Hamlet (1940) e Go down Moses (1942) vegono alcuni romanzi più deboli: Intruder in the Dust (1948), Requiem for a Nun (1951), A Fable (1954), quest'ultimo ambientato in Francia. Ultime opere sono: Big Woods (1955), The Town (1957), The Reivers (1962). Nei profondi contrasti della sua simbolica provincia di Yoknapatawpha ha descritto alcuni degli aspetti più drammatici del mondo moderno. Tra le sue opere vanno ricordate anche due raccolte di versi: The Marble Faun (1924) e Green Bough (1933). Né va dimenticata la sua attività di sceneggiatore cinematografico, soprattutto con Howard Hawks (The road to glory, The big sleep, ecc). Nel 1949 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura. Postumi sono apparsi, tra l'altro, Flags in the dust (1973), versione originale di Sartoris, e l'incompiuto Father Abraham (1984), scritti rispettivamente nel 1927 e nel 1926.
Dallo steccato, tra i buchi dei fiori arricciati, li vedevo giocare. Loro venivano verso la bandiera e io andavo lungo lo steccato. Luster frugava in mezzo all’erba sotto l’albero dei fiori. Loro tolsero la bandiera e colpirono la palla. Poi rimisero a posto la bandiera e raggiunsero la piazzuola, e prima tirò uno e poi l’altro. Poi ripresero a camminare e io li seguii lungo lo steccato. Luster si staccò dall’albero dei fiori e andammo avanti lungo lo steccato, e loro si fermarono e ci fermammo anche noi, e io guardavo dai buchi della siepe mentre Luster frugava in mezzo all’erba. "Attento, caddie". Tir. Si allontanarono, attraversando il prato. Aggrappato ai pali dello steccato, li guardavo che si allontanavano.
William Faulkner nasce a New Albany, Mississippi, il 25 settembre 1897 e muore a Oxford, Mississippi, il 6 luglio 1962. Debutta con Soldier's pay (1926) e Mosquitoes (1927). Con Sartoris (1929) comincia a delinearsi la sua poetica del "profondo Sud" . Scrive poi The Sound and the fury (1929) e As I lay dying (1930) cui seguono, Sanctuary (1931), Light in August (1932), Doctor Martino and other stories (1934) e Absalom, Absalom! (1936), una delle sue opere più discusse. Dopo The Hamlet (1940) e Go down Moses (1942) vegono alcuni romanzi più deboli: Intruder in the Dust (1948), Requiem for a Nun (1951), A Fable (1954), quest'ultimo ambientato in Francia. Ultime opere sono: Big Woods (1955), The Town (1957), The Reivers (1962). Nei profondi contrasti della sua simbolica provincia di Yoknapatawpha ha descritto alcuni degli aspetti più drammatici del mondo moderno. Tra le sue opere vanno ricordate anche due raccolte di versi: The Marble Faun (1924) e Green Bough (1933). Né va dimenticata la sua attività di sceneggiatore cinematografico, soprattutto con Howard Hawks (The road to glory, The big sleep, ecc). Nel 1949 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura. Postumi sono apparsi, tra l'altro, Flags in the dust (1973), versione originale di Sartoris, e l'incompiuto Father Abraham (1984), scritti rispettivamente nel 1927 e nel 1926.