Marcello Simoni, La prigione della monaca senza volto
La terza indagine di Girolamo Svampa
Ambientato nella Milano barocca del 1625 (ma anche al Cairo e nella Roma curiale), La prigione della monaca senza volto di Marcello Simoni (Einaudi) vede il ritorno in scena dell’inquisitore Girolamo Svampa, già protagonista di due romanzi dello stesso autore. Affrontando il caso di Matilde, la figlia del suo bravo Cagnolo Alfieri, scomparsa dal convento in cui era al servizio della Monaca di Monza, Svampa incontra sul proprio cammino una serie di monache pietrificate. Oltre a suor Virginia (questo è il nome che Marianna de Leyva, figlia del conte di Monza, ha assunto) nel romanzo compare un altro famoso personaggio storico, il cardinale Federigo Borromeo, che si schiera dalla parte dell’inquisitore e ne incoraggia l’indagine. Il protagonista è un uomo tormentato dal desiderio di vendicarsi per l’omicidio del padre e turbato da Margherita Basile, che si presta a fare per lui l’infiltrata in convento. Un thriller tutto azione che immerge il lettore in un passato torbido e avventuroso.
Marcello Simoni (Comacchio, 1975) è un ex archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri maledetti (2011) ha vinto il Premio Bancarella. Ha scritto poi La biblioteca perduta dell'alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, L'isola dei monaci senza nome, La cattedrale dei morti, L'abbazia dei cento peccati, L'abbazia dei cento delitti e L'abbazia dei cento inganni. Per Einaudi ha pubblicato Il marchio dell'inquisitore (2016 e 2018), dove compare per la prima volta il personaggio di Girolamo Svampa, Il monastero delle ombre perdute (2018 e 2019) e La prigione della monaca senza volto (2019).Ci fu un tempo in cui rispondevo al nome di Marianna de Leyva, figlia di don Martino de Leyva y de la Cueva-Cabrera, conte di Monza e amico del re di Spagna. Per diversi anni fui contessa e badessa insieme, temuta e riverita da tutti. Ma ora… - rise amaramente, - ora sono soltanto suor Virginia e l’unico titolo di cui mi fregio è l’infamia.