Catena Fiorello, Tutte le volte che ho pianto

La resistenza di Flora

La protagonista di Tutte le volte che ho pianto di Catena Fiorello (Giunti), Flora, è una quarantenne siciliana che gestisce un bar di sua proprietà e vive con la figlia adolescente. Il suo matrimonio è naufragato in seguito ai numerosi tradimenti del marito. La tranquilla routine di Flora (corse la mattina, lavoro, visite alla madre vedova, serate con la figlia) viene interrotta dall’incontro con Leo, che si presenta nel suo bar e la corteggia mandandole fiori e invitandola a cena. Leo fa il produttore cinematografico e in Sicilia vuole girare un film: Flora scoprirà che il soggetto è ispirato alla storia di sua sorella Giovanna, morta in un incidente in motorino, che aveva una vita torbida che lei ignorava. Tra Leo e Flora si sviluppa un’intensa relazione, poi Antonio, l’ex marito si ammala, e le cose si complicano. Un romanzo sulla persistenza degli affetti e sulla tenacia delle donne.

Piangere per me è quel momento in cui la verità prende il sopravvento e sfonda tutte le porte, anche quelle serrate con forza. Piangete, lasciatevi andare, guardatevi dentro, e non rimpiangete nulla.   

Catena Fiorello ha scritto: Casca il mondo, casca la terra (2011), Dacci oggi il nostro pane quotidiano (2013), Un padre è un padre (2014), L'amore a due passi (Giunti 2016), Picciridda, ripubblicato da Giunti in una versione completamente rivista dall'autrice nel 2017.